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JESI LA CONSEGNA DEL QUADRO “DEVOZIONE” ALLA CHIESA DI ARQUATA DEL TRONTO

JESI, 4 maggio 2018 – Sarà consegnata domenica 6 maggio alle ore 18 presso la Chiesa del SS. Salvatore di Arquata del Tronto la tela “Devozione” di Massimo Nesti, frutto del progetto di solidarietà “La storia di Sasha – un quadro per Arquata” voluto dallo scrittore jesino Vittorio Graziosi. Una iniziativa nata quasi un anno fa, subito dopo gli eventi sismici che hanno sconvolto il piccolo Comune marchigiano.

“Quando sono andato ad Arquata come volontario della Croce Rossa successivamente al terremoto – ricorda Graziosi – ho subito capito che occorreva fare qualcosa di concreto per aiutare quella comunità. Ho visto che il paese era tristemente disadorno dopo la tragedia, così ho pensato ad un progetto che potesse restituirgli in tempi brevi almeno un po’ della bellezza che aveva perso. E volevo che la nostra gente testimoniasse concretamente che è vicina ai suoi conterranei in difficoltà non solo nel momento della scia mediatica degli eventi, ma anche nei mesi a venire, quando purtroppo si tende a dimenticare”.

Di qui l’idea del reading itinerante, “La storia di Sasha”, appunto, un testo scritto dallo stesso Graziosi, che è stato ospitato a Belvedere Ostrense, Staffolo, Ancona, Jesi, Arezzo, Servigliano, Avellino, Marzocca e Senigallia, e che, nel corso di questi mesi, raccogliendo continui consensi, ha ricordato con sentita partecipazione la sua vicinanza agli arquatesi.

Durante le varie tappe dello spettacolo, che ha visto in scena Antonio Lucarini (voce) e Giovanni Brecciaroli (musica), il pittore Massimo Nesti ha dipinto il suggestivo ritratto di devota che adesso sarà donato alla struttura religiosa di Don Nazzareno Gaspari.

“La storia di Sasha – sottolinea l’autore Graziosi – racconta gli ultimi vibranti attimi di vita di Alexander, un ventenne russo realmente esistito che ho avuto modo di conoscere attraverso le emozionanti parole della madre. Sono felice che, tramite il nostro percorso fatto di arte, umanità ed emozione, il coraggio e la forza di questo ragazzo abbiano continuato simbolicamente a vivere in chi ne ha bisogno oggi”.

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