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Cronaca

JESI DOPO LA DEVASTAZIONE AL “MANNUCCI”, IPPOLITI: “E’ STATA UNA VIOLENZA CHIRURGICA, SAPEVANO DOVE COLPIRE E CI HANNO COLPITO AL CUORE”

Massimo Ippoliti

Massimo Ippoliti

JESI, 23 maggio 2016 – «Non molliamo, quello che è successo venerdì notte ci ha fatto male a tutti. Ma noi siamo decisi a ripristinare la normalità nella nostra scuola, già da domani sera – oggi, ndr – . Per riprendere regolarmente le lezioni sin da martedì 24 maggio».

Arrabbiato, tanto arrabbiato il professore-scultore, Massimo Ippoliti, quando, in una domenica dal fegato grosso, ritorna con la mente alla devastazione della quale è stato fatto oggetto il liceo artisticoMannucci” di via Gallodoro, dove insegna.

Uno scempio mirato – iniziato dopo aver forzato una finestra al piano terra – che sembra non lasciare adito a dubbi sulla matrice, sulle mani che, invece di creare qualcosa di bello, hanno prodotto questo indescrivibile insulto, uno schiaffo alla città, non solo al personale e agli studenti. Ma questo è in altre mani, quelle dei carabinieri.

«E’ stato un grande tradimento nei nostri confronti, ci conosciamo tutti e il branco che ha deturpato, distrutto, violentato, la nostra scuola, ci rende allibiti e sconcertati. Oltre che, lo ripeto, molto arrabbiati».

Aule sottosopra, imbrattate di vernice, vernice sui banchi, sulle lavagne, sulle pareti, tutti gli estintori scaricati, fili dei computer tagliati. Invivibile. Tanto che sabato scorso non si sono potute svolgere le lezioni in programma.

«Prendersela anche con l’aula dove ci sono strumenti per i ragazzi disabili è stato l’intervento a gamba tesa, che fa anche più male».

E’ un fiume in piena Ippoliti perché «amo la mia professione, con i ragazzi facciamo cose straordinarie anche se viviamo nel risparmio perché le risorse sono quelle che sono e incidere così pesantemente sulle casse della scuola mi lascia allibito».

Il liceo artistico "Mannucci" in via Gallodoro

Il liceo artistico “Mannucci” in via Gallodoro

L’odierna giornata sarà spesa per rimettere la struttura in condizione di poter ripartire con l’intervento di bonifica e ripulitura da parte di una squadra della Cjsa «e tutti ci auguriamo, insieme al responsabile della sede, professor Nicola Farina, che per questa sera la gran parte dell’intervento sia stato portato a termine».

Poi, un momento di soddisfazione perché «uno studente del secondo anno, con il quale parlavo proprio oggi, mi ha espresso la volontà di poter dare una mano, di poter venire a ripulire. Un saluto sì, gli ho risposto, ma al resto c’è già chi ci pensa, servono esperti». Ma in molti sarebbero stati disposti a rendersi utili.

Il pensiero, però, è sempre quello: «E’ stato un atto chirurgico, di chi conosce gli spazi e gli ambienti, tutto parla di questo. Sapevano dove colpire e ci hanno colpito al cuore. Come per dire “è la dimostrazione che possiamo fare come vogliamo”».

(p.n.)

 

 

 

 

 

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