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Jesi La fragilità secondo Anna Maria Vissani

Il libro presentato a Palazzo Bisaccioni di fronte a un folto pubblico molto interessato e partecipe

di Cristina Amici degli Elci

Jesi, 4 marzo 2023Numerosi gli interventi e numerose anche le presenze alla presentazione del libro “Fragilità. Compagna di viaggio”, ultima fatica letteraria di Anna Maria Vissani, venerdì scorso a Palazzo Bisaccioni sede della Fondazione Carisj che ha ospitato l’evento.

Il saluto della portavoce della Fondazione, Sara Tassi, al quale è seguito un breve intervento del vice sindaco Samuele Animali, presenti anche le assessore Loretta Fabrizi e Paola Lenti che ha portato i saluti del sindaco Lorenzo Fiordelmondo e di tutta l’Amministrazione ma in particolare della Città di Jesi, che spesso si è trovata a ospitare l’autrice con i suoi lavori sempre incentrati sull’uomo e suoi punti di forza ma anche sulle sue fragilità.

Quindi l’intervento della dott.ssa Mara di Rosa (direttrice della clinica Villa Jolanda di Maiolati) che ha portato all’attenzione di tutti la sua trentennale esperienza nel campo del disagio psichiatrico che «in tantissime occasioni non viene ancora profondamente capito e accettato», e di Vittorio Massaccesi, ex preside ed ex Sindaco, che ha parlato della fragilità nel mondo dei giovani e della scuola.

Presenti anche il vescovo della diocesi jesina Gerardo Rocconi e Marco D’Aurizio responsabile Caritas diocesana, ha coordinato gli interventi la giornalista Beatrice Testadiferro, direttrice del settimanale Voce della Vallesina.

L’autrice Anna Maria Vissani – che è anche la responsabile del Centro di Spiritualità Sul Monte, di Castelplanio – ha voluto sintetizzare il contenuto del libro con tre parole chiave: Fragilità consapevole / Cura con gentilezza e Pro-tensione verso il futuro.

E ha spiegato che «l’esperienza della pandemia ha risvegliato la consapevolezza della nostra fragilità: tutti fragili e preziosi. Viviamo un Nuovo Umanesimo che pone la persona al centro, filosofi, antropologi, psicoterapeuti, la Chiesa stessa, affermano con forza che questo è il tempo dell’umanesimo della fragilità. Non siamo deboli ma fragili e fragile vuol dire aver bisogno dell’altro. Viviamo un passaggio d’epoca, si dice da più parti. Ho voluto pubblicare storie di vita, percorsi di persone che hanno attraversato con consapevolezza tempi di fragilita, per la novità e la luce che nascono dall’oscurità e dalle prove. Tutti anche i bambini, ne fanno prova, i giovani. Il libro contiene un capitolo sulla fragilità dei ragazzi».

Per ciò che riguarda la cura con gentilezza Anna Maria Vissani precisa che «prenderci cura della nostra e altrui fragilità, come realtà permanente che ci accompagna da sempre e per sempre è usare gentilezza verso noi stessi e gli altri, dobbiamo protenderci verso i futuro con consapevolezza e sempre con l’aiuto di qualcuno, la scoperta del nuovo e inaspettato che ci viene dall’attraversare le fragilità anche con la fede in Dio».

«Crediamo che, oggi più che mai, bisogna percorre nuovi sentieri e avere attenzioni particolari, coltivando con cura anche il più piccolo seme che prova a far nascere fiori e alberi. I semi sono tutte quelle esperienze che, vissute con coraggio e consapevolezza, irrompono nel fiume della storia per costruire un modo inedito di abitare il mondo. Nascono tante realtà che promuovono percorsi di rinnovata spiritualità, partendo da riferimenti umano-cristiani o del tutto laici, che vogliono rimettere al centro la vita, la persona e il suo bisogno di armonia e di pace».

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