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Cronaca

JESI La morte di Valeriano Trubbiani, in città una sua splendida mostra

L’artista si è spento ieri ad Ancona, in dicembre avrebbe compiuto 83 anni: a Palazzo della Signoria nel 2004 il suo “Mare scolpito” con sculture e disegni

JESI, 30 agosto 2020 – Si è spento ieri ad Ancona dove risiedeva, dopo una lunga malattia, uno dei più grandi artisti italiani contemporanei, Valeriano Trubbiani, 83 anni a dicembre, di origini maceratesi.

Nel 2004 dal 18 settembre al 31 ottobre omaggiò Jesi di una delle più belle mostre mai viste in città nelle splendide sale di Palazzo della Signoria ora occupate dalla biblioteca comunale.

Sculture leggere che sembravano prendere il volo, emblematico anche il titolo della mostra di sculture e disegni curata da Domenico Gioia di Noi cultura, “Il  mare scolpito”.

L’ufficio stampa e l’organizzazione curata appunto da Noi cultura portò giornalisti  da tutta Italua  a Jesi e ne uscì un ricchissimo catalogo con interventi di spessore.

Una trentina di sculture di varie dimensioni arricchirono la già preziosa sala di Palazzo della Signoria che per l’occasione aveva rivestito il pavimento di fogli di rame, materiale molto usato dallo scultore oltre al bronzo e all’argento.

Tra le opere più importanti dell’autore il sipario tagliafuoco per il Teatro delle Muse di Ancona, il gruppo scultoreo dei Rinoceronti, in Piazza Pertini

Numerose altre opere sono sparse per il mondo dagli  Stati Uniti  al  Giappone. Quel che è certo è che l’Italia ha perso uno dei suoi più grandi maestri.

Così lo ricorda Domenico Gioia: «La mostra a Jesi con il Maestro fu una bellissima esperienza. Lo ricordo come apparentemente introverso, ma estremamente esigente e molto piacevole. Passammo molto tempo a parlare d’arte. Il ricordo più piacevole che ho di lui fu in occasione della mostra che organizzammo su un altro artista marchigiano, Edgardo Mannucci. Il Maestro Trubbiani venne a visitarla e ci fece notare una mostra nella mostra e cioè come le ombre delle opere dell’artista fabrianese creassero delle composizioni estremamente suggestive. Mi insegnò come un’opera deve sempre essere guardata e vissuta con occhi diversi. Veramente una persona straordinaria».

Valeriano Trubbiani era nato a Macerata il 2 dicembre del 1937, da un mastro ferraio riparatore di attrezzi agricoli in una civiltà ancora fortemente legata alla terra.

Nel  1956  conseguì il diploma all’ Istituto d’arte di Macerata, per poi trasferirsi a Roma dove frequentò l’ Accademia di Belle Arti. Fu in questi anni che l’artista frequentò l’ambiente intellettuale romano, stringendo rapporti con  Edgardo Mannucci e Gino Marotta.

Nel 1960, dopo il ritorno a Macerata, iniziò a realizzare sculture in metallo, nell’officina del padre, che lo portarono ben presto alla partecipazione alla Biennale dei giovani artisti a Parigi del 1963, a cui seguirono la Biennale di San Paolo del Brasile nel 1965 e la Biennale di Venezia del 1966.

Cristina Amici degli Elci

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