Segui QdM Notizie

Cronaca

JESI La raccolta firme per abolire la caccia

Anche nei nostri uffici comunali si può firmare a favore del referendum

JESI, 8 agosto 2021 Raccolta firme per abolire la caccia, anche negli uffici comunali di Piazza Indipendenza si potrà firmare per chiedere un referendum.

Promosso dal Comitato Aboliamo la caccia, il referendum è un’occasione unica che in molti, attivisti e semplici cittadini che hanno a cuore gli animali e la biodiversità, auspicano da anni.

«Finalmente possiamo cambiare la storia del nostro Paese, risparmiando la vita ad animali e umani, ed evitando l’inquinamento dei nostri territori (boschi, campagne, fiumi, laghi e falde acquifere) a causa dei milioni di cartucce e pallini di piombo», scrive il Comitato promotore nei volantini, presenti anche all’atrio del Comune.

La caccia, infatti, sostengono i promotori, oltre a essere uno “sport” crudele nei confronti degli animali selvatici indifesi e un’attività inquinante, provoca danni al turismo ed è pericolosa anche per gli umani: ogni anno sono decine le morti causate dalla caccia (di cui molte civili, di comuni cittadini colpiti involontariamente) e le persone ferite (50 solo nella stagione venatoria 2018-19).

Esistono metodi incruenti di contenimento della fauna selvatica, che spesso si avvicina ai centri abitati in quanto le attività umane, impattando sui loro habitat naturali, causano carenza di cibo.

«La fauna selvatica – scrive l’Associazione Vittime della Caccia – deve essere tutelata, non gestita, e non deve finire sul banco di un supermercato. I problemi di coabitazione, sempre e comunque causati dall’uomo, devono essere risolti, non utilizzati come pretesto per uccidere ancora più animali».

Oltre un miliardo e mezzo di animali sono uccisi ogni anno legalmente in Italia

«In alcune regioni del Nord Italia – spiega inoltre il Wwf – è diffusa ancora la “polenta e osei” preparata con piccoli passeriformi che provengono dalla cattura con reti e trappole e in altri casi da mercati esteri dove le regole e i controlli sono più blandi. Lo stesso vale per la carne di ungulato come quella di cervo, capriolo e cinghiale che è proposta ai ristoranti senza traccia dell’origine con grave danno alla fauna selvatica e in alcuni casi anche della salute pubblica».

Alla fine della stagione di caccia, a febbraio, ogni anno si registra un enorme abbandono di cani utilizzati dai cacciatori (più di 700 mila in tutta Italia). Cacciatori che nemmeno le stesse federazioni sportive di tiro ammettono nelle proprie file.

L’abolizione della caccia, inoltre, farebbe risparmiare allo Stato italiano decine di milioni di euro, impiegati ogni anno per il ripopolamento di animali uccisi dalla caccia, acquistati all’estero, e per alimentare l’industria delle armi.

A Jesi è sufficiente prenotare al numero 0731 538 224, 0731 538228 o 0731 538 430.

«Con la tua firma permetti agli animali selvatici di vivere liberi secondo l’equilibrio naturale: ferma la cruenta e crudele carneficina di chi si diverte a uccidere esseri senzienti».

Elisa Ortolani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News