Attualità
JESI “La riforma portuale di Federico II” per dominare il Mediterraneo
17 Febbraio 2020
Presentato il libro di Alfonso Mignone a Palazzo Bisaccioni sede della Fondazione federiciana
JESI, 17 febbraio 2020 – Sabato sera a Palazzo Bisaccioni si è svolta la presentazione a cura della Fondazione Federico II Hohenstaufen del libro “La riforma portuale di Federico II”.
Alfonso Mignone, avvocato marittimista e appassionato di storia, ha approfondito la tesi del suo libro edito da La Nuova Mezzina partendo dal 1239, data del provvedimento legislativo (ordinatio novorum portuum) che anticipa la specializzazione dei porti.
«Mi piace ricordare Federico II come un imprenditore nel campo marittimo e logistico, avendo compreso come la specializzazione dei porti desse benefici al territorio. Legando economia curtense ed economia del mare, ovvero esportando i prodotti agricoli, si mantengono i contatti con gli empori esteri e di conseguenza si fa politica estera. Con il commercio si crea una strategia politica: chi trae il massimo dal Mediterraneo domina la scena».
L’imperatore più di ogni altro sovrano ha messo il Mezzogiorno al centro di un percorso virtuoso, considerandolo provincia nevralgica dell’impero.
«I sudditi di certo non percepivano lo Stupor Mundi come capitalista. Federico II si adoperò per accrescere la flotta ed emise un bando ante litteram per reclutare marinai anche laddove non esistevano marinerie importanti. Tutto questo fu visto come utile dal mondo arabo che mai vi si oppose, l’attrito sorse invece con l’occidente latino, cercando il Papa di isolare l’imperatore dal commercio internazionale privandolo così dell’aristocrazia mercantile e di conseguenza anche bellica».
Elisa Ortolani
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