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JESI “La spilla di Isabella”, il romanzo di Paola Duca e Loretta Mozzoni

Al centro del libro scritto dal noto avvocato e dall’ex direttrice della pinacoteca c’è un gioiello conservato da 624 anni dalle donne di una stessa famiglia

JESI, 21 novembre 2020 – Una spilla che esiste davvero ed è conservata da 624 anni dalle donne di una stessa famiglia, passata di mano in mano. L’oggetto prezioso è al centro del romanzoLa spilla di Isabella”, pubblicato dalla casa editrice Kimerik, che scandisce le vicende di nove donne vissute in epoche diverse.

Il romanzo è stato scritto a quattro mani da Paola Duca, nota avvocato e apprezzata animatrice culturale, e Loretta Mozzoni, ex direttrice della civica pinacoteca di Jesi. Un romanzo che stupisce e rapisce il lettore, che ha al centro della storia il gioiello che passa di mano in mano per più di sei secoli, durante i quali le donne che l’hanno posseduto, l’hanno considerato un talismano. La spilla era stata originariamente donata da Isabella di Castiglia a una sua dama di compagnia.

La copertina del romanzo

«Sono figure femminili – dicono le autrici – che condividono con il momento storico in cui vivono i pregiudizi, la cultura, gli eventi bellici, i disastri naturali e, soprattutto, la loro condizione, spesso minoritaria rispetto agli uomini. Quasi nessuna soccombe a un destino che sembrava segnato e deciso da altri per loro. Così come Isabella di Castiglia aveva sfidato la famiglia e lo Stato per affermare sé stessa e la sua dignità regale, le donne che affollano questi racconti sanno rialzarsi e reagire con forza e determinazione ai colpi del destino».

«Caterina che si ribella al clima soffocante della sua famiglia. Agata che sigilla dentro una impenetrabile corazza il ricordo di un unico amore e di una vita che poteva essere e non è stata. Elvira che uccide per difendere il figlio da uomini predatori dell’innocenza. L’avventurosa Magda che sceglie per sé stessa anche fuori dai limiti sociali imposti. Bianca Maria che, dotata del dono della preveggenza, non riesce a salvare il marito. Mari Carmen che trova rifugio nella religione per sfuggire al pericolo della stregoneria. Beatrìz che si affida a un amore sconveniente e servile pur di colmare il suo desiderio di affetto. Eleonora che vive nella luce riflessa di un marito eroe. E infine Giovanna, l’ultima donna a noi contemporanea, che proprio nella spilla troverà l’occasione per dare una svolta alla sua vita».

La storia si svolge a ritroso e si conclude ai giorni nostri. Il racconto è preceduto da una tavola in cui si riporta per chiarezza espositiva la sequenza temporale.

Le autrici sono molto note. Paola Duca è nata a Chiaravalle ed esercita la professione di avvocato, con particolare riguardo al diritto di famiglia. Si occupa inoltre della gestione delle terre di famiglia e delle diverse coltivazioni con metodi sempre attenti all’ambiente e alla difesa del territorio. La sua passione per la narrativa è nata dai racconti che inventava per i suoi figli, Antonio e Giulia, per i quali ha creato il personaggio della Gatta Cincillina le cui storie sono in corso di pubblicazione.

Loretta Mozzoni è nata a Macerata, ma per motivi professionali si è trasferita a Jesi dove per molti anni ha diretto la Pinacoteca e i Musei civici. Come storica dell’arte si è occupata delle diverse vicende artistiche che nei secoli hanno attraversato la regione dai primordi fabrianesi e riminesi, fino alla splendida stagione segnata a Jesi dalla presenza del pittore veneziano Lorenzo Lotto.

Paola Duca e Loretta Mozzoni hanno condiviso anche un hobby curioso: si sono occupate insieme dell’inventario di 4 mila dischi in bachelite e vinile donati da un collezionista privato ad una associazione culturale jesina.

Gianluca Fenucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

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