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Cronaca

Jesi La “strada scolastica” del Liceo Scientifico – Video

Sperimentata l’idea delle classi quarte e quinte con temporanea chiusura di un tratto di Viale Verdi, pieno sostegno dell’Amministrazione comunale

Jesi – Ha preso avvio, ieri mattina, la sperimentazione della strada scolastica, iniziativa di sensibilizzazione dei cittadini per un uso più appropriato degli spazi urbani, nata da un’idea delle classi quarte e quinte del Liceo Scientifico da Vinci, con la con la collaborazione delle scuole Cappannini e Collodi, dell’Istituto comprensivo San Francesco.

Dalle ore 11 alle 16 è stata chiusa temporaneamente, a scopo dimostrativo, l’area urbana compresa tra i Viali Verdi e King, restituita per qualche ora agli studenti, che hanno organizzato giochi e attività di gruppo.

Allestita su supporti cartacei anche una mostra che illustra il percorso di ricerca sul tema “Nuovi spazi della città da tornare a vivere” al quale si sono dedicati gli alunni del da Vinci nel corso dell’anno scolastico.

Il progetto – patrocinato dal Comune di Jesi – è stato coordinato dal professor Giovanni Angelelli e sponsorizzato dalla ditta Matt Srl di Maurizio Mattioni. Presenti ieri mattina anche la dirigente del Liceo Scientifico Fabiola Fabbri, l’assessore all’ambiente Alessandro Tesei, l’assessora alle politiche giovanili Emanuela Marguccio, l’insegnante Nadia Luchetti in rappresentanza della dirigente dell’Istituto San Francesco Lidia Prosperi, e i consiglieri comunali Filippo Cingolani e Claudio Cardinali.

«I ragazzi hanno voluto presentare questa iniziativa all’Amministrazione comunale, l’idea era quella di lanciare un’evento per iniziare a far ragionare su una città non necessariamente autocentrica, che pensi anche a ragazzi, bambini, pedoni, ciclisti. Questa é solo una sperimentazione ma in altre città è già una realtà: è importante che l’Amministrazione comunale abbia detto sì, che abbia ascoltato i giovani, può portare qualche piccolo disagio, certo, ma si può superare», ha affermato il consigliere comunale Claudio Cardinali.

Fabiola fabbri dirigente liceo scientifico
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«Questa iniziativa è un primo tassello, un’importante opera di condivisione e sensibilizzazione che, auspichiamo, nel futuro diventi sistema, benchè questo possa richiedere tempi lunghi», hanno sottolineato Alessandro Tesei ed Emanuela Marguccio.

«Sarebbe bello – ha proseguito Tesei – che gli insegnanti portassero in classe anche questa proposta ai ragazzi: provare, nel proprio piccolo, a evitare di utilizzare l’auto per brevi tratti, spostandosi a piedi o preferendo i mezzi pubblici».

Importantissima, in fase di sviluppo del progetto, – fa sapere Giovanni Angelelli – la testimonianza di Marco Scarponi, fratello di Michele, il ciclista rimasto ucciso in un incidente stradale qualche anno fa.

«Questa testimonianza mette il dito nella piaga: quando si tratta di incidente stradale siamo abituati a parlare di fatalità, tuttavia viviamo sempre una situazione di rischio, Marco Scarponi parla di “violenza stradale”, perché tra un mezzo e un pedone non c’è possibilità che il pedone si salvi. 30 km orari ci sembrano pochissimi ma é la velocità che ci consente di non uccidere nessuno, di restituire una città sicura a tutti, soprattutto a bambini e anziani», ha affermato Giovanni Angelelli.

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