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JESI LA VISITA CONOSCITIVA AL BIODIGESTORE IN TRENTINO (FOTO)

JESI, 20 ottobre 2018 – Si è conclusa con il rientro, ieri sera, la visita conoscitiva della delegazione jesina al biodigestore di Cadino, frazione di Faedo, in provincia di Trento.

L’impianto di trattamento dei rifiuti organici che dovrebbe essere clonato a Jesi, alla Coppetella, zona considerata dai tecnici dell’Ata come location ideale, vista la posizione, in provincia di Ancona.

Della delegazione, come è noto, facevano parte amministratori, tecnici e residenti, che hanno potuto comunque farsi un’idea – un tour di un’ora e mezza, dalle 14 alle 15.30 – di ciò che eventualmente sarà se quella che per ora sembra essere una volontà, dovesse concretizzarsi. Ma già da adesso fioccano le polemiche e anche tra quanti sono stati in Trentino le posizioni sono diverse.

Una questione che sta ottenendo attenzioni sempre più evidenti e che sicuramente non si smorzeranno vista la delicatezza e l’importanza della materia.

«Un viaggio comunque interessante – ha sostenuto il sindaco Massimo Bacci – perché abbiamo visitato uno degli impianti dove è applicata una tecnologia fra le più avanzate in Italia. È stato sicuramente istruttivo e altrettanto apprezzato il fatto che abbiamo invitato i cittadini  a venire con noi, in maniera tale da potersi rendere conto di che cosa si stia parlando. Viaggio, dunque, finalizzato a questo: capire, valutare sul posto e farlo insieme proprio ai cittadini. Questa, credo, sia stata la cosa più importante».

Sulla stessa linea anche la consigliera comunale di maggioranza Lindita Elezi (Patto x Jesi) per la quale «ringraziamo il Sindaco, assessore Cinzia Napolitano e Ata per aver organizzato questa uscita che è stata utilissima: chi diceva che non sarebbe servita a niente si è sbagliato. Abbiamo incontrato personale molto preparato e motivato che ci ha illustrato nel dettaglio tutti i vari processi. Senza dubbio abbiamo visitato un centro all’avanguardia, efficace ed efficiente con un territorio che è convintamente orgoglioso della scelta che ha fatto. Adesso riportiamo la riflessione a Jesi e valuteremo tutti gli aspetti».

Di altro tenore le considerazioni della consigliera comunale 5 Stelle, Claudia Lancioni, che ha sottolineato come «ritorno ancora più scettica e contraria all’impianto da questa gita bella a spese dei contribuenti. Faedo non c’entra assolutamente nulla con il nostro contesto che è a elevato rischio ambientale. Ci hanno portato a vedere nient’altro che una centrale biogas che produce energia elettrica, simile ad altre, fin troppe, che già abbiamo nel nostro martoriato territorio. Perché dicono che a Jesi vogliono fare il biometano ma ci portano a vedere una centrale elettrica a biogas da rifiuti? Sarà per questo che non ci vogliono far vedere il progetto? Anche la taglia dell’impiano trentino dovrebbe probabilmente essere la metà di quello che si prospetta a Jesi e niente di preciso ci è stato detto sulle emissioni in atmosfera del cogeneratore che produce energia. Ritorno più convinta che senza avere in mano un progetto è inutile chiacchierare. Prima erano necessari studi, analisi e valutazioni. Poi tutto il resto, anche per valutare le possibili alternative, che ci sono, senza buttarsi tutti a capofitto nel biodigestore».

(p.n.)

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