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Cronaca

JESI L’aiuto dei medici albanesi, Lindita Elezi: «Orgogliosa delle mie origini»

Emergenza Covid-19: la commozione della capogruppo di Patto per Jesi per il supporto fornito dal vicino Paese delle Aquile

JESI, 30 marzo 2020 – «Faccio mie le parole del premier Rama: “L’Italia è ormai casa nostra, da quando le sorelle e i fratelli italiani ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro mentre l’Albania bruciava di dolori immensi. Stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile e le nostre armi non sono illimitate, ma gli albanesi e l’Albania non abbandonano mai l’amico in difficoltà».

Lindita Elezi, capogruppo della lista di maggioranza Patto per Jesi, ha commentato così il bellissimo gesto dell’Albania, suo paese d’origine, intervenuta in aiuto dell’Italia con una squadra di 30 medici destinati agli ospedali della Lombardia.

La consigliera comunale Lindita Elezi

«Sono orgogliosa delle mie origini e sono profondamente legata all’Italia, dove vivo da 28 anni. Appartengo a quel folto numero di persone che incarnano lo stretto legame tra i due Paesi delle opposte sponde dell’Adriatico, che da secoli intrecciano la loro storia, le loro culture e la loro gente. Vivo il mio impegno istituzionale con lo spirito autentico di donna albanese, un popolo che ha tanto sofferto, ma tenace, orgoglioso e dal cuore grande e generoso, disponibile a mettersi al servizio di chi ha bisogno».

«Il gesto dell’Albania nei confronti dell’Italia non è solo un atto di riconoscenza, ma un esempio di grande potenza in un momento cruciale per la vita dell’Europa, il più grande aiuto che da un Paese amico si possa desiderare».

«Purtroppo non assistiamo alla stessa generosità e alleanza da parte di Paesi a noi vicini e questo mi rammarica fortemente, perché compromette la tenuta di un’istituzione, quella Europea, che proprio in questi frangenti dovrebbe dimostrare la sua unità e la sua utilità. Il premier Rama con la sua umiltà e la sua generosità ha dato un grande esempio di forza, in contrasto con la grande debolezza di un’Unione che, per ora, è tale solo sulla carta geografica».

«Sono commossa dalle immagini che abbiamo visto tutti all’arrivo della delegazione di medici albanesi, che ringrazio e a cui mi stringo in un virtuale abbraccio, così come a tutto il personale medico, paramedico e ai volontari che in questi giorni si stanno prodigando con turni massacranti per salvare tante vite umane».

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