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Cronaca

JESI L’AMAREZZA DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE: “ESCLUSI DAI PROGRAMMI DEL 4 NOVEMBRE”

La toponomastica di Jesi si arricchisce di un nuovo piazzale, quello intitolato al paracadutista Luciano Maiolatesi, eroe della battaglia di El-Alamein

La toponomastica di Jesi si arricchisce di un nuovo piazzale, quello intitolato al paracadutista Luciano Maiolatesi, eroe della battaglia di El-Alamein

Paracadutisti in una domenica mattina di novembre, quella dell’8

Paracadutisti in una domenica mattina di novembre, quella dell’8

Il vescovo, don Gerardo Rocconi, ha celebrato la messa da quel suggestivo altare, ricordando le vite spezzate in tante battaglie

Il vescovo, don Gerardo Rocconi, ha celebrato la messa da quel suggestivo altare, ricordando le vite spezzate in tante battaglie

JESI, 10 novembre 2015 – Da sempre la storica data del 4 Novembre ha rappresentato per l’Italia e gli italiani un ricordo indelebile; una volta, addirittura, quella data era una giornata di festa che poi, sul finire del secolo scorso, è stata fatta slittare alla prima domenica di novembre. La ricorrenza del 4 Novembre è stata dichiara “Giornata dell’Unità Nazionale e della Forze Armate” e con tale spirito gli italiani, quelli veri, la festeggiano. Così è stato da sempre anche nella nostra città, ma quest’anno qualcuno ha voluto interrompere la bella tradizione: l’Unità tra cittadini ed ente locale si è incrinata, nessuno ha reso omaggio in forma ufficiale alle Forze Armate, qui rappresentate dal comandante la Compagnia Carabinieri. Sono state queste le ragioni che hanno provocato tutto ciò.
Negli anni passati le Associazioni combattentistiche e d’Arma, con tanto di labari e bandiere, si ritrovavano nella caserma di corso Matteotti dei Carabinieri per rendere omaggio al comandante che, in loco, rappresentava (e rappresenta) le Forze Armate; dopo questo tributo di riconoscenza le associazioni e le autorità partecipavano al ricordo dei caduti della Grande Guerra consistente nel far celebrare una Messa di fronte al Monumento ai Caduti di tutte le guerre. A questa funzione partecipavano autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, la banda cittadina e la popolazione. Quest’anno, però, anche quella messa è stata snobbata da qualcuno che, per ragioni non condivisibili, non ha voluto presenziare né esporre la propria bandiera; un diniego motivato dal fatto che la giornata di ricordo prevedeva, al termine, lo scoprimento di una targa di intitolazione di un piazzale a Luciano Maiolatesi, una figura vissuta a Jesi che durante la seconda guerra mondiale ha scelto un campo di militanza non condiviso. Nel corso della battaglia di El Alamein (1943) Maiolatesi fu gravemente ferito, ma si comportò eroicamente tanto da guadagnarsi una medaglia d’argento al valor militare: terminata la guerra ritorno nelle Marche è fu assunto al Comune di Jesi. Coloro che hanno deciso di non partecipare alla messa per tutti i caduti forse non si sono resi conto che il celebrante non ha fatto distinzioni di sorta tra deceduti, accomunando patrioti a disertori, contestatori dei regime ad affiliati. Per tutti la morte è stata uguale, così come le preghiere elevate dai partecipanti alla celebrazione liturgica. Gli stessi che hanno disertato il rito religioso, sempre con la stessa motivazione, non hanno partecipato al corteo lungo Corso Matteotti, suscitando giustificato dissenso tra le altre rappresentanze.
Arriviamo all’intitolazione della piazza del centro Commerciale Gallodoro alla Medaglia d’Argento al valore Militare Luciano Maiolatesi, (che già a Belvedere Ostrense, suo paese di nascita, ha avuto intitolata una via). Qui non era presenta nessuna delle rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’arma, soltanto tanti gagliardetti dell’ANPdI (l’associazione dei paracadutisti d’Italia), arma alla quale il Maiolatesi apparteneva, fatti arrivare appositamente da molte città del centro Italia e non solo. Perché è successo questo? Per dare una risposta occorre fare un passo indietro di qualche mese e, soprattutto, al passato. A Jesi è sempre esistito un comitato di coordinamento tra Associazioni per promuovere ed organizzare assieme all’Ente locale le manifestazioni patriottiche; “in base allo statuto – ci dice l’attuale presidente Raffaele Tiberi – il Comitato è una associazione apolitica e apartitica che come finalità ha quella di favorire i rapporti con il Comune per la organizzazione e la partecipazione alle manifestazioni patriottiche. In tutte le precedenti manifestazioni vi è sempre stata da parte di questa Amministrazione e di quelle precedenti una preventiva intesa. Questa volta, invece, la ‘pappa’ era pronta ed è stata condita come segue: alle ore 10, invece del saluto delle Associazioni al Comandante del Presidio presso il comando della Compagnia Carabinieri, vi è stato l’aviolancio al Polisportivo Cardinaletti, alle ore 12, invece della deposizione della corona d’alloro al Famedio vi è stata l’intitolazione del piazzale del Centro Commerciale Gallodoro a Luciano Maiolatesi (M.A.V.M.). Per tale ragione la deposizione della corona (al famedio ndr) è stata spostata al sabato sera alle ore 15”. Ed è proprio in occasione di questo momento che “i rappresentanti delle Associazioni presenti si sono incontrati ed hanno concordato che avrebbero partecipato alla Messa ed al corteo, mentre per quanto riguarda l’inaugurazione del piazzale ogni gruppo era libero di partecipare o meno”. E tutti, come detto e con l’eccezione segnalata, si sono tenuti lontani dal piazzale del Gallodoro. “Confermo – dice ancora Tiberi – che nessun motivo di ordine politico o … d’arma sta alla base delle decisioni delle Associazioni, ma solo il comportamento da parte dell’Amministrazione Comunale che ha consultato questo Comitato se non a cose fatte. Ci è dispiaciuto – ha concluso – di non essere stati presenti alla festa dell’Associazione sorella dei Paracadutisti, ma non avevamo altro modo per manifestare il nostro disagio. Siamo sicuri che l’Amministrazione se ne è accorta?”.
Un ultimo appunto, sollevato dai cittadini, è quello mosso all’evento che ha aperto la giornata, vale a dire la manifestazione dell’aviolancio di paracadutisti sul terreno del Polisportivo Cardinaletti; non pochi avrebbero gradito che qualcuno degli “addetti ai lavori” spiegasse le varie evoluzioni e le figure proposte dai partecipanti al lancio in modo da gradire maggiormente lo spettacolo.
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(foto Crico)

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