Segui QdM Notizie
;

Eventi

Jesi L’Amazzonia ferita che resiste

lI libro di Angelo Ferracuti e Giovanni Marrozzini presentato in un affollato Teatro Il Piccolo da Massimo Raffaeli che ha proposto una sua interpretazione della mitologia del viaggio

di Giovanni Filosa

Jesi, 7 febbraio 2023 – Sembra di vederla la barca Amalassunta, col nome che spicca a prua e che rappresenta un omaggio all’artista Osvaldo Licini, pittore marchigiano, scrittore, che ha aperto orizzonti culturali in tutto il mondo.

Su quella barca Angelo Ferracuti, autore di romanzi e reportage narrativi, insieme al fotografo fermano Giovanni Marrozzini, hanno vissuto un’avventura, una delle loro, in un viaggio di 2.000 chilometri nell’Amazzonia ferita da Manaus (Brasile) alle sorgenti del Rio Vaupés (Colombia) per raccontare quei luoghi straordinari e le popolazioni che li abitano

“Al reportage narrativo contemporaneo, quello di una terra devastata dagli incendi, depredata dalle grandi multinazionali per le sue risorse naturali, i cui popoli sono minacciati nei loro habitat, si unisce quello fotografico sui miti della creazione, le culture profonde del Cosmo amazzonico che rischiano l’estinzione

Di questo e di altro si è parlato in un affollato Teatro Il Piccolo di Jesi, che non ha permesso volasse una mosca né quando, con la sua innata capacità di coinvolgere e sorprendere sempre il pubblico, Massimo Raffaeli, saggista, scrittore, docente, filologo e critico letterario, ha proposto una sua interpretazione della mitologia del viaggio, della narrazione dell’Odissea, delle scritture narrative dei viaggi stessi come genere letterario.

Da Orwell a London, da Chatwin a Conrad. Ciascuno di questi nella propria cifra.

E la chiacchierata con Angelo Ferracuti, personaggio spinto dalla curiosità e dal sogno di un impegno sociale che azzeri ed elimini cercatori d’oro, disboscatori, multinazionali del petrolio e non solo. Perché i popoli che vivono nel cuore della selva che ha attraversato, tra migliaia di peripezie affrontate a viso aperto contro ogni tipo di pericolo, insieme a Giovanni e alla sua fotocamera, possano vivere, senza le minacce della quotidianità lontana ma che si avvicina loro, una vita  nella loro vita. Ai bordi dell’immenso Rio Negro.

Degrado, acque tossiche, droga, un racconto coinvolgente e sconvolgente. Tutto questo ha portato a un libro con due storie all’apparenza distinte, non necessariamente agganciabili, nel senso che le foto non sono a corredo del racconto ma a rafforzare le parole che descrivono la tenace resistenza dei popoli in un paese immenso, con un fiume immenso, paradiso terrestre, probabilmente quello vero.

Mesi e giorni raccontati con un pubblico attento che, dopo l’intervista, ha goduto del video delle stupende immagini di Giovanni Marrozzini.

E’ stato un pomeriggio magistrale, il mondo, i popoli custodi, debbono sapere dell’Amazzonia ferita che resiste (così mi ha scritto con infinita gentilezza nella dedica sul suo libro Angelo Ferracuti).  

©riproduzione riservata

News