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Cronaca

Jesi L’appello: «Salviamo la Costituzione»

Democrazia parlamentare e sovranità popolare: i principi alla base della presa di posizione del Coordinamento Democrazia Costituzionale nei confronti dei partiti politici in vista delle elezioni di settembre

Jesi, 21 agosto 2022 – Conferenza stampa ieri del Coordinamento Democrazia Costituzionale “Stefano Rodotà” di Jesi e della Vallesina, alla presenza del responsabile locale Enzo Beccaceci, del presidente del Consiglio comunale Luca Polita e del consigliere comunale Filippo Bartolucci.

Il Coordinamento ha esposto i punti salienti dell’appello rivolto ai partiti politici, in vista delle elezioni politiche di settembre.

La difesa della Costituzione e la necessità di rendere il Parlamento più rappresentativo della volontà popolare, sono i punti chiave dell’appello del Coordinamento, come ha spiegato Enzo Beccaceci.

«La richiesta ai partiti – ha detto – è quella di impegnarsi a non modificare il testo della Costituzione per non alterare ulteriormente i presupposti di una democrazia parlamentare e di approvare una legge elettorale che valorizzi l’attività del Parlamento come reale rappresentante degli interessi contrastanti della società. La Costituzione è il frutto di un lavoro intellettuale realizzato dopo la dittatura, proprio per sostenere la democrazia e la sovranità popolare. Si basa su principi fondamentali come il diritto al lavoro dei cittadini e la sovranità popolare».

Quest’ultima, secondo il Coordinamento, può realizzarsi solo attraverso l’attività dei partiti che devono riacquistare la loro dignità e riprendersi il ruolo di garanti portavoce degli interessi della società.

«Solo in una repubblica realmente rappresentativa la popolazione può crescere dal punto di vista sociale e culturale».

Da qui la preoccupazione del Coordinamento che, a seguito della riforma della legge elettorale e della diminuzione del numero dei parlamentari, il Parlamento abbia perso la sua rappresentatività. Alle prossime elezioni politiche, infatti, la coalizione che ottiene il 40% dei voti avrà la possibilità di raggiungere il 70% dei seggi, utili per cambiare il testo della Costituzione, senza l’obbligo di un referendum confermativo.

«La riduzione del numero dei parlamentari – ha sottolineato Luca Polita – è stata presentata ai cittadini come fonte di risparmio pubblico, in realtà prevede un risparmio minimo ma ha ridotto il rapporto tra eletti ed elettori, determinando un ulteriore passo verso il presidenzialismo».

A questo si aggiungono i dati sull’astensione dal voto. Nell’ultima tornata elettorale, infatti, è stata registrata una media superiore al 40% di astensionismo degli aventi diritto, che tocca picchi del 73% nei ceti medio bassi.

«Questo testimonia l’esigenza di recuperare la fiducia degli elettori attraverso il lavoro dei partiti politici e le attività del Parlamento», ha sottolineato Beccaceci.

Il Coordinamento Democrazia Costituzionale è nato a livello nazionale nel 2016, con il referendum Renzi, dando vita a 97 coordinamenti locali, attivi nel promuovere la difesa della Costituzione e la sua conoscenza tra i cittadini, democrazia parlamentare e sovranità popolare: questi i principi alla base dell’appello rivolto dal Coordinamento ai partiti politici in vista delle prossime elezioni di settembre, per riconoscere e stimolare l’autonomia degli stessi, affinché rappresentino gli interessi della società di un territorio.

Tiziana Fenucci

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