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JESI L’arte orafa entra nelle Sale di Palazzo Bisaccioni

Palazzo Bisaccioni conferenza, Maria Marchegiani e Francesco Barchiesi

Ospiteranno un patrimonio antico, recuperato e tutto da scoprire, inaugurazione domenica 4 luglio alle 18.30

JESI, 1 luglio 2021Maria Marchegiani (foto in primo piano), presidente dell’associazione Gli Ori di Jesi, ha presentato l’iniziativa che unisce diverse realtà nell’obiettivo di preservare e far conoscere la tradizione e la cultura orafa jesina.

Le Sale di epoca romana presenti a Palazzo Bisaccioni faranno tesoro di un patrimonio antico tutto da scoprire: «All’interno sarà esposto ciò che abbiamo recuperato dal 1500 fino ad oggi, documenti storici, foto, attrezzature antiche e una collezione privata».

L’inaugurazione domenica 4 luglio alle 18.30, con l’esposizione dei gioielli a marchio J degli orafi dell’associazione.

inaugurazione gli ori di jesi palazzo bisaccioni

«Non un traguardo ma un punto di partenza – continua Maria Marchegiani – questo dovrà diventare un luogo dove vivere l’oreficeria con una serie di convegni e pacchetti di turismo esperienziale dove i clienti potranno entrare dentro i laboratori per toccare con mano i gioielli». Magari anche con un tour virtuale on line.

Tra i ringraziamenti quello ad Alfio Bassotti che a fine mandato ha provveduto al recupero delle sale e alla Cna che ha guidato nella creazione dell’associazione. Un’associazione che conta otto orafi: Gianluca Romanu, Gianfranco Catalani, Sandro Seghetta, Fabrizio Gentili, Laura Bianchelli, Massimo Vecci e Cristiana Ippoliti. Ne fanno parte anche l’incastonatore anconetano Nicola Pettinato, la guida turistica Katia Buratti e i designer Leonardo Marotti e Maurizio Catani.

Palazzo Bisaccioni conferenza con Maria Marchegiani

«Abbiamo subito detto sì – Francesco Barchiesi, presidente Cna Jesi e Vallesina – perché è nel nostro dna essere vicini agli artigiani e al commercio. Come Cna dobbiamo partecipare, renderci attivi, sponsorizzare l’iniziativa e aiutare a farla crescere e conoscere sempre di più».

Lo stesso amore per il territorio ha dato vita al progetto universitario messo in campo da Giovanna Massacci, precedentemente insegnante all’università Unicam di tecnologia e conservazione per il restauro.

«Sono in programma corsi di formazione per occupati e non occupati e corsi di alta specializzazione. Il nostro interesse è anche quello di portare a scoprire i musei in maniera dinamica e virtuale. In modo che il visitatore sia appassioni guardando attraverso il monitor, e nel caso in cui ci richiudono, avere quell’interesse di uscire fuori e andare a visitare quello che si è visto nel monitor e sapere che ci sono delle botteghe dove si possono fare acquisti o ordinare un gioiello personale. Il gioiello è infatti quello che definisce la nostra personalità e il nostro vestire, e lo fa risaltare. L’idea è di avvicinare i giovani a questo settore e far comprendere come l’eccellenza artigiana ci possa salvare in un momento di crisi perché lì mettiamo fuori tutta la nostra creatività».

Presente alla conferenza anche il professore e scultore jesino Massimo Ippoliti, sua la targa fatta a mano all’associazione gli Ori di Jesi, finanziata dall’Ente Paolo San Floriano. Ha portato i saluti del dirigente scolastico Francesco Maria Orsolini. Ha colto l’occasione anche per ricordare il legame dell’Istituto con l’arte orafa: «Mannucci era un grandioso scultore e maestro del neoplasticismo cosmico europeo nonché grande orafo».

Per immergersi ancora di più nella storia jesina di questo mestiere, il Centro Turistico Giovanile Vallesina ha realizzato un video in due puntate visibili nella pagina Facebook del Ctg e domenica all’inaugurazione.

Cora Ceccarelli

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