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Jesi Le Antiche Cantine del Porticello si vestono di nuovo
Ventesimo anniversario per il piccolo baluardo di tradizione ed eccellenza di Bruno Santinelli in cui la legge del quality over quantity punta a un prodotto di alto livello che dia slancio al turismo e valorizzi il territorio
13 Novembre 2024
Jesi – A distanza di 20 anni dall’inizio dei lavori di recupero, la storica enoteca Porticello – Antiche Cantine dal 1605, ha inaugurato il proprio ritorno con una serata dedicata al vino e ai piaceri della tavola tra le suggestive mura del palazzo nobiliare.
Punto di riferimento del settore enogastronomico ed enoturistico per l’eccellenza dei vini e dei sapori autentici del territorio, il Porticello è molto più che un’enoteca, è un luogo – spiega il titolare Bruno Santinelli – che ha «tracciato la via del Verdicchio».
Site nel cuore di Jesi dal 1605, tra le prime della Vallesina, le cantine acquistate da Bruno un tempo appartenevano al conte Massinissa Grizi, figlio di Donna Gabriella dei Conti Lucchesi Palli dei Principi di Campofranco e del conte Piero Grizi, artista jesino formato presso l’accademia d’arte in Germania.
Proprio in questi locali, già allora adibiti alla pigiatura delle uve e alla vendita dei vini, somministrati in loco con prodotti tradizionali della cucina popolare contadina, il conte Massimo incontrò Donna Erminia di Dusseldorf in visita a Jesi, cittadina che diede i natali all’imperatore Federico II.
Oggi le Antiche Cantine di via Mura Occidentali sono un piccolo baluardo di tradizione ed eccellenza in cui la legge del quality over quantity punta a un prodotto di alto livello che dia slancio al turismo e valorizzi il territorio. Ogni etichetta selezionata racconta una storia e un’arte: dai vitigni dei Castelli di Jesi, il Verdicchio, la Lacrima, il Rosso Piceno, il Rosso Conero e molti altri vini delle nostre zone, arrivano in tavola accompagnati dalle tipicità della cucina marchigiana.
Regina indiscussa è la polenta, cucinata nello storico caldaro in rame con una farina di mais Ottofile, antichissima varietà regionale di granoturco caratterizzata soli otto ranghi di semi, che resiste alla grande industria grazie ad alcuni produttori locali, veri e propri tutor.
«Qui arrivano francesi, inglesi, tedeschi, americani – spiega Bruno Santinelli -. Per i turisti, entrare nelle nostre cantine significa immergersi in un passato ormai remoto, coglierne le sensazioni, i profumi e le emozioni in un calice di Verdicchio o di Rosso Lacrima».
La donna del tempo, protettrice delle donne, il Derby con i suoi tre cavalli pronti a partire: ogni bottiglia porta, nell’etichetta, il nome di uno dei molti dipinti esposti in cantina, per un’esperienza che è una danza dei sensi in cui tutti e cinque vengono coinvolti contemporaneamente.
Del resto, «il vino – ammonisce Bruno con ironia – non solo va bevuto ma annusato, assaggiato, chiacchierato, ovvero corteggiato».
«Ci tengo – ha affermato il titolare – a ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnati in questa avventura: i produttori, i nostri affezionati clienti e le autorità locali, dal Sindaco Bacci al Sindaco Fiordelmondo, senza i quali non saremmo qui a festeggiare».
Presenti all’inaugurazione anche il consigliere regionale Marco Ausili, i consiglieri comunali Chiara Cercaci e Giancarlo Catani, il Presidente del Club NovaAesis Aldivano Ferrucci e Roberto Carlini di Bper.
«Guardiamo al futuro con entusiasmo – fa sapere il titolare – desiderosi di continuare a esplorare e valorizzare le meraviglie di questo territorio con attenzione ai turisti e agli operatori turistici».
Fu proprio un amore di vino a portare verso una riqualificazione dei vitigni e dei vini. Dopo anni di inattività, nel novembre 2007, le cantine del Porticello sono state riaperte al pubblico da Bruno Santinelli che ha anche finanziato la ristrutturazione delle scritte nell’antica Pietra Porticello con l’autorizzazione dell’Istituto Belle Arti di Urbino e del Fai.
Bruno Santinelli ha inoltre fondato l’associazione jesina Vini del Porticello per promuovere e valorizzare i vini e riportare alla luce le tradizioni storiche delle cantine in omaggio all’ex proprietario, il conte Massinissa Grizi.
Info al 3495265203 o all’indirizzo: [email protected] via Mura Occidentali, 10/b – 60035 Jesi – Tel. 349 526 52 03
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