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JESI Le dimissioni di Chiara Cercaci: cui prodest?

Tutti a chiedere la testa della consigliera ex Jesiamo che si è sventolata con un simbolo della Rsi, ma in politica niente succede per caso

E vabbè! Chiara Cercaci ha fatto una sciocchezza, “ha preso la prima cosa che capitava sotto mano per sconfiggere la calura” (tremo al pensiero di cosa potesse essere la seconda…), una sbadataggine che, on o off line, in occasioni istituzionali non si deve fare.

Ne è conseguita la rituale richiesta di dimissioni, prima dall’opposizione, poi dalla maggioranza (questa, un po’ meno rituale).

Ora, logica detta che se una cosa conviene alla maggioranza, non conviene all’opposizione e viceversa; ergo, a chi converrebbero le dimissioni dal Consiglio comunale di Chiara Cercaci? All’opposizione o all’Amministrazione in carica?

Sicuramente convengono a Graziano Tesei, consigliere nella passata consiliatura, non rieletto al secondo giro: dopo le surroghe per la triste scomparsa di Pino Gullace e Martino Lombardi, ora sarebbe il suo turno.

Sicuramente non servono a granché per l’opposizione tutta, se non a mettere una piccola bandierinina (servirà il microscopio per notarla…).

Forse le dimissioni di Chiara Cercaci servono a più d’uno della galassia di centro destra jesina e non, dai diversamente civici” © di Jesiamo & Co., allo stesso Bacci (ancora in predicato per assumere ruoli regionali in quota Lega) e presumibilmente anche all’arrembante Fratelli d’Italia regionale, formazione a cui Chiara non ha mai fatto mistero di appartenere.

Ipotesi 1 (la meno accertata, solo ventilata dai rumors): “si dice” che la sventolata non sia stato frutto di una sbadataggine, ma di un mandato di scuderia da FdI regionale (more solito), che potrebbe anche portare in dote la promessa di un seggio parlamentare alle prossime politiche per Chiara e per Giovanni Zinni (che nega recisamente questa ricostruzione), anche lui consigliere regionale uscente e non riconfermato.

Fratelli d’Italia, d’altronde, stando ai sondaggi e la legge elettorale attuali, sarebbe l’unico simbolo a guadagnare seggi rispetto ad oggi e avrebbe quindi caselle da riempire (per tutti gli altri ci saranno lotte coltello tra i denti per accaparrarsi un posto in cima alla lista!).

Ipotesi 2 (quella che può essere tutto e il contrario di tutto): in Jesiamo, è assodato da testimoni del circolo magico bacciano, “hanno la pelle molto delicata”. Sono permalosetti, basta poco per piccarli… Magari Chiara avrà indispettito Bacci per non aver votato a favore dello spostamento dell’obelisco, si è solo astenuta (Orrore! L’ignava!), “chi non è con me è contro di me”, avrà tuonato evangelicamente il Sindaco; o magari avrà interrotto una dotta argomentazione di una qualche capobastone di Jesiamo con un oltraggiososcusa non ho capito, potresti ripetere?” (c’è poco da ridere: a qualcuno è successo…); o forse è una sceneggiata ad usum plebis, simile a quella fatta con Lindita Elezi: ufficialmente il civismo diversamente civico non tollera l’appartenenza smaccata ad un partito, salvo poi ritrovarsi la stessa Elezi (fallito il tentativo di essere eletta tra le fila della Lega, quella stessa Lega che voleva Bacci al posto di Acquaroli…) alle dipendenze – ormai finite – della sottosegretaria Valentina Vezzali (che non ricordo essere mai stata una bolscevica).

Ipotesi 3 (quella provincialotta, ultralocale): riportare in Consiglio il fedelissimo Tesei (non una riottosa e decisa donna come Chiara Cercaci, che addirittura si permette di avere un’opinione e magari sa anche argomentarla! Sacrilegio!) e ridistribuire un po’ di pesi all’interno della maggioranza.

A chiosa, la strategia di Tafazzi o di Von Clausewitz per l’opposizione?

Ipotesi Tafazzi: posto che dalle dimissioni della consigliera non se ne avrebbe nessun vantaggio concreto, perché trovarsi, anche incidentalmente, per motivi di massimo profilo, principi irrinunciabili, di politica altissima, dalla stessa parte della maggioranza? Perché dargli una mano a fare quello che preferisce? Non è meglio “fare l’opposizione” e disturbare il manovratore ogni volta che si può? Si questa è bieca, meschina, terra terra, ma alla lunga logora l’avversario

Ipotesi Von Clausewitz: fare uno scarto di lato, evitare la stoccata, riconsiderare la posizione e lasciare che la responsabilità delle pressioni su Chiara Cercaci ricada esclusivamente sui suoi ex colleghi di maggioranza. Magari lo apprezzerà più d’uno anche tra i banchi della maggioranza

Di come gestire questo eventuale apprezzamento, fuori dall’aula, davanti ad un caffè da Giorgio, tra una confabula e un sapiente espediente extra consiliare, non c’è bisogno che ve lo spieghi io…

Il tutto, al netto di altre “leggerezze” che fanno sembrare il Consiglio comunale più un luogo di perdizione, tra una bandierina di Salò e un sonoro ciappolo… sarà l’aria,  sarà il caldo... A quando la gara di rutto libero?

(m.m.m.)

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