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JESI Le vittime delle mafie rivivono nei ragazzi del “Galilei”

La scuola superiore jesina ha celebrato “A ricordar e riveder le stelle” la giornata della memoria e dell’impegno

JESI, 21 marzo 2021 – Un lungo e interminabile “rosario” civile, per farli rivivere ancora e ancora, per non farli morire mai nella nostra memoria. E’ così che l’Iis Galilei di Jesi celebra con A ricordar e riveder le stelle” la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Ci sono nomi che non moriranno mai e finché li ricorderemo ci sarà memoria.

L’Istituto di Istruzione Superiore li ha voluti ricordare uno a uno ieri, sabato 20 marzo, anticipando la giornata nazionale istituita il 21 marzo 2017 con voto unanime del Parlamento italiano e partita dall’idea di una mamma che nella strage di Capaci perse il figlio, Antonio Montinaro, capo della scorta del magistrato antimafia Giovanni Falcone.

Un elenco emozionante di eroi vittime della mafia quello commemorato dall’Istituto grazie al contributo della professoressa Fabrizia Fiorentini e le classi terze e quarte.

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Un ringraziamento speciale ai ragazzi viene proprio dalla coordinatrice dell’evento, la prof Fabrizia Fiorentini: «Rigrazio davvero i ragazzi perché sono stati loro i veri protagonisti in questo viaggio nel mondo della lotta alle mafie».

«Il 21 marzo è un caldo abbraccio alle vittime di mafia e ai loro familiari, un gesto caratterizzato dalla riflessione e dal tentativo di scavare nelle loro vite, di trovare forza e perseguire il tentativo di sconfiggere le mafie».

A parlare è Elia Montesi studente del Galilei. Ma A ricordar e a riveder le stelle”, titolo scelto per l’occasione, «non è solo per ricordare la loro morte, bensì per cercare di non vanificare, l’unica cosa che a noi rimane e di cui abbiamo veramente bisogno per la nostra consapevolezza: le loro idee, il loro coraggio, e la forza della verità», continua Elia che aggiunge: «Ricordiamo coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa, li richiamiamo a noi con il fine di interrogare insieme il passato, per esprimere l’impegno e la responsabilità nell’oggi e nel futuro».

luigi frati
Il dirigente Luigi Frati

«E’ un dovere per noi ricordare – sottolinea il dirigente del Galilei, Luigi Frati – e soprattutto vedere così coinvolti e consapevoli i ragazzi è una cosa straordinariamente preziosa anche se non viviamo nelle zone del Paese più colpite».

Infine un monito quello lanciato dal dirigente Frati alle giovani generazioni, citando una famosa vittima di cosa nostra, Paolo Borsellino: «Crescete con il rispetto della legalità perché se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo».

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