Segui QdM Notizie

Cronaca

JESI Lettera aperta all’assessore Butini: cinema sotto le stelle della polemica

«Avevamo chiesto un incontro ma la sua porta è sempre rimasta chiusa», dicono alcuni cittadini: sullo sfondo una petizione per la proiezione di film all’aperto

JESI, 19 giugno 2020 – Una lettera aperta firmata da alcuni cittadini è indirizzata all’assessore alla Cultura, Luca Butini (foto in primo piano con Vittorio Sgarbi). Oggetto della missiva è la necessità, da parte degli scriventi, di avere uno spazio di incontro culturale in cui proiettare film, rappresentare spettacoli teatralipresentare novità editoriali, riflettere su questioni di pubblico interesse.

Luca Butini

«Un comitato spontaneo da anni ormai prova a coinvolgere altri cittadini e cittadine e la sua Amministrazione per un interesse collettivo – si legge -. Abbiamo fatto un primo passo concreto con una raccolta di firme per riattivare una pratica che in un recente passato aveva visto la nostra città protagonista: la proiezione di cinema all’aperto. In tanti hanno sottoscritto la nostra richiesta e abbiamo portato in Comune la nostra petizione e la bozza di un progetto da noi elaborata, incoraggiati dalla notizia, pubblicata recentemente sulla stampa locale, della intenzione della sua Amministrazione di organizzare per questa estate il cinema sotto le stelle».

L’idea di un’arena all’aperto aveva entusiasmato molte realtà del territorio e spinto questo comitato di cittadini a farsi avanti: «Le avevamo chiesto un incontro già prima della diffusione della pandemia – prosegue la lettera indirizzata a Butini -. La conferma dell’intenzione di concretizzare una serie di proiezioni sotto le stelle, ci conforta e tuttavia la sua risposta, il suo esplicito rifiuto a incontrarci, ci ha molto rammaricato».

«Crediamo infatti che le cittadine e i cittadini vadano sempre e comunque ascoltati, perché l’espressione della cittadinanza attiva e la volontà di partecipazione dovrebbero essere sostenuti e incentivati da chi governa. Il senso di appartenenza che ci lega alla nostra città, il bisogno di un suo rilancio culturale, sono state le molle che hanno spinto il nostro impegno. Chiudere la porta al contributo di tante cittadine e cittadini desiderosi di esercitare la partecipazione come pratica di libertà e che operano spinti solo dalla nobile intenzione di collaborare attivamente al bene comune, non ci sembra un buon modo di amministrare la città».

(e.d.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News