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JESI LETTERIA BELARDINELLI, LA REPUBBLICANA TUTTA DI UN PEZZO

JESI, 18 marzo 2017 –  “Un donna che mi ha sempre affascinato, Letteria Belardinelli. Nel Quaderno che presenteremo mercoledì 22 prossimo emerge un personaggio vero, con i suoi atteggiamenti a volte burberi, la sua passione, i suoi difetti, il suo coraggio, la sua forza, le sue beghe familiari”.

La copertina del Quaderno con Letteria vista da Silico Batazzi

Così Katia Mammoli racconta la donna jesina, antifascista di fede repubblicana, che ha attraversato la prima parte del secolo scorso lasciando una traccia forte di sé nella storia della città.

E il Quaderno, il decimo della serie, edito da Zefirobooks, scritto da Silvia Barocci e promosso dal Centro Studi Marchigiano – Centro Cooperativo Mazziniano di  Jesi, del quale proprio Katia Mammoli è coordinatrice, ci restituisce, come in un romanzo, la figura di una Letteria (1889-1968) che, pur tra tante difficoltà, è riuscita sempre a guardare avanti “facendo tanto – sottolinea ancora la Mammoli – pur essendo una donna”.

I tempi bui del fascismo, sempre guardata a vista perché non iscritta al Pnf. Lo sfregio del 1943, quando la sua villetta di via Piccitù fu confiscata per trasformarla in una casa di tolleranza per i soldati tedeschi.

Durante il passato ventennio fui l’unica insegnante in Jesi antifascista. Per questo ho avuto una vita difficile sia nella scuola che privatamente… Sotto il passato regime, a causa di tutti coloro che hanno seguito la scia del dittatore, la vita è stata veramente dolorosa e difficile“, dirà nel 1963 in un discorso commemorativo per i venti anni dalla caduta del fascismo. E sarà l’unica volta – racconta l’autrice del volume – che esprimerà in pubblico un suo giudizio sul fascismo e sulla sua esperienza di partigiana.

Anni di sopravvivenza prima e di riscatto poi. L’impegno in politica, con il Partito repubblicano, la portò all’ingresso, nel 1951 – era andata in pensione l’anno prima – in Consiglio comunale, dove ricoprì anche incarichi di assessore. Entrò a far parte del Consiglio di Amministrazione degli Istituti riuniti di Beneficenza e per oltre due decenni fu presidente delle Cooperative Riunite di Consumo, una catena di negozi alimentari particolarmente apprezzata dalla popolazione cittadina.

Alla sua morte “lasciò tutto al Comune – ricorda Mario Sardella – compreso l’edificio dell’attuale casa di riposo per anziani. Aveva un grandissimo senso dello Stato e della cosa pubblica. Di Letteria a casa mia, casa repubblicana, si parlava spesso“.

Non è stato semplice ricostruire la sua vita perché i documenti sono scarsi ma si è fatto di tutto per cercare e, soprattutto, ascoltare chi l’aveva conosciuta.

Tra questi, Dario Pulita che ricorda come “Letteria ha attraversato anni difficili della storia cittadina ed è stata sempre intransigente con se stessa e nelle circostanze della vita”.

Il Quaderno, quindi, sarà presentato mercoledì 22 marzo – nel quadro delle iniziative dedicate al mese della donna – alle ore 17.30 a Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Carisj. All’evento parteciperanno Katia Mammoli, il professor Marco Severini, che ne ha scritto l’introduzione, dell’università di Macerata, e l’autrice Silvia Barocci. Al termine della presentazione i partecipanti ne riceveranno in omaggio una copia.

(p.n.)

 

 

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