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JESI “Lo Svevo”, il B&B medievale di Piazza Ghislieri

Le finestre della nuova dimora storica affacciano su Piazza Federico II, un richiamo al XIII secolo

JESI, 14 gennaio 2020 – Taglio del nastro per Lo Svevo la nuova dimora storica di piazza Ghislieri 3.

La struttura è situata nell’omonimo palazzo vecchio rinascimentale, a sua volta fatto edificare da Gregorio Ghislieri sulle fondamenta di una precedente costruzione fortificata di epoca medievale di cui è ancora visibile una piccola torretta.

Le finestre del raffinato B&B affacciano sulla piazza che porta il nome dell’imperatore Federico II a cui ha dato i natali, e gli interni sono stati completamente ristrutturati per richiamare il XIII secolo, lasciando però a vista antiche porzioni di muri originali e soffitti d’epoca.

Una parete secentesca, tuttavia, fa da filtro tra la piazzetta e il piccolo cortile interno del palazzo, rendendo la struttura storicamente eclettica.

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A tagliare il nastro il sindaco Massimo Bacci, presente con gli assessori Luca Butini, Roberto Renzi, Marisa Campanelli, Ugo Coltorti, Marialuisa Quaglieri.

Presenti tra gli altri Mauro Tarantino, direttore della Fondazione Carisj, Lucia Chiatti della Fondazione Pergolesi Spontini e l’imprenditore Walter Darini.

L’ingegner Claudio Baldi, titolare della struttura, ne ha raccontato la storia: «Qui avevo i miei uffici, ma dal 2000 il mio staff è costituito da circa venti persone, e i 100 metri quadri non bastavano più. Da allora fino a un paio di anni fa la palazzina è rimasta abbandonata, e approfittando della posizione più che favorevole io e mia moglie abbiamo intrapreso quest’avventura. Abbiamo avuto accesso alla dizione di dimora storica, che per essere definita tale necessita di determinati requisiti, come la qualità degli arredi».

I lavori di ristrutturazione sono durati più di due anni, coinvolgendo anche la parte condominiale del palazzo e il cortile interno per fornire alla residenza il giusto contesto, giovando così anche alla città.

«L’artefice di tutto – ha aggiunto Baldi – è mia moglie Stefania, che ha scelto l’arredamento e contattato i fornitori. La ditta Valpaint ha utilizzato una vernice che dà un effetto scamosciato alle pareti di tutto l’appartamento. La Margaritelli di Perugia si è occupata del Listone Giordano, mentre La bottega dell’Albergo di Corinaldo ha fornito gli accessori da struttura alberghiera».

Il Palazzo è iscritto alla Soprintendenza delle Belle Arti, motivo per cui gli interventi sono stati particolarmente impegnativi dovendo soddisfare standard alti. I lavori sono stati affidati a ditte specializzate del Pesarese e dell’Urbinate che sono intervenute su soffitti affrescati e lignei e sul portale ripulito dallo smog insediatosi nella porosità della pietra arenaria.

Cinque le camere: degli artisti, dei crociati, dei falconieri, dei cavalieri e dei trovatori. A illustrare le categorie indicate fuori dalla porta delle stanze, disegni tratti da miniature amanuensi risalenti all’epoca di Federico II.

Dopo l’inaugurazione, la benedizione del vescovo Gerardo Rocconi e il ringraziamento del Sindaco stesso, il quale ha sottolineato l’importanza dell’investimento imprenditoriale, che ha avuto il merito di far lavorare gli ottimi artigiani locali e di ridare vita a un immobile storico, nonché impulso al turismo.

Elisa Ortolani

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