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Cronaca

JESI “LOTTO MARZO SCIOPERO”, IL DIRITTO DI ESSERE DONNA

JESI, 8 marzo 2017 – Hanno gridato forte e chiaro in questo 8 marzo, le Donne, rivendicando ancora e ancora quella dignità troppo spesso calpestata e quei diritti che pesano come carta straccia: e sono scese in piazza per fare rumore, perché “se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo“.

Un corteo sonoro e rumoroso, alcune in nero e fucsia, gli stessi colori esposti anche da diverse attività lavorative e commerciali, preceduto da un camion con musica e slogan, lungo corso Matteotti per arrivare, anche ballando, in piazza della Repubblica, dove le ha accolte anche il teatro vestito per l’occasione dal colore fucsia.

Lotto marzo sciopero, non una di meno, ha visto la partecipazione attiva di tante Donne, di tutte le età, con un unico scopo: esserci.

Esserci per dire “basta alla violenza” contro di loro e “a quella di genere”, per il lavoro senza sfruttamento e il welfare, per l’aborto sicuro e gratuito e l’abolizione dell’obiezione di coscienza, per una scuola pubblica e laica che educhi alle differenze, prevenga e contrasti ogni genere di violenza.

“Sui nostri corpi, sulla nostra salute e sul nostro piacere decidiamo noi”, rifiutando “pratiche, linguaggi e rappresentazioni mediatiche sessiste e misogine”.

E in molte, poi, si sono alternate sul palco mobile, in piazza, per spiegare al microfono “sciopero perché…“.

Una iniziativa che ha catturato l’attenzione di tanti oltre che la partecipazione di molte Donne, grazie all’impegno e all’organizzazione dell’Udi, Fidapa, Spaziostello, Casa delle Donne, Casa delle Culture, La Strada di Sergio e la collaborazione della palestra Linea Club e Pizzica Pizzica di Barbara Piattella.

(p.n.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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