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Cronaca

JESI LUCABONI (FI), SONO RIPRESE LE TELEFONATE MUTE: “IL MISTERIOSO PERSONAGGIO SI È RIFATTO VIVO”

JESI, 24 luglio 2015 – Il misterioso telefonista si è fatto di nuovo vivo. Ieri mattina (23 luglio) in casa di Massimiliano Lucaboni è squillato il telefono, come tante altre volte. Ma dall’altro capo del filo nessuna voce, c’era soltanto un respiro profondo, durato una manciata di secondi. Quel massi_lucabòrespiro parla più di mille parole; è quel respiro che ha ascoltato nei giorni precedenti al gesto intimidatorio di cui è stato vittima (la sua auto è stata presa a mazzate). Ora questo strano personaggio si è di nuovo presentato, quasi a voler ricordare a Lucaboni che qualcuno è sempre pronto ad agire.
Comunque adesso l’auto che mi hanno spaccato a colpi di mazza l’ho fatta riparare e la lascio in garage, non si sa mai – dice Lucaboni con una certa ironia –. Ma ad ogni modo sono ormai convinto che è tempo di denunciare ai carabinieri questi episodi. Lo ripeto: Jesi è una città dove la politica viene fatta in maniera democratica e poi come coordinatore di Forza Italia non ho mai esagerato con i toni. Certo, ho parlato di immigrazione, di sicurezza del territorio ma non penso proprio questi argomenti abbiano innescato una reazione così violenta”.
In effetti il portavoce di Forza Italia ieri mattina è tornato nuovamente sulla questione immigrazione, affermando che nelle Marche ci sono a disposizione 50 posti ma in realtà ne sono giunti 130. E sul nuovo edificio previsto in via Tessitori si è fatto questa idea: “A Jesi inoltre a breve verranno costruiti due mega palazzoni ad edilizia agevolata, anche questi in un quartiere come quello di San Giuseppe ormai al collasso. Nonostante quello che si dice, nessuno può dire che la Prefettura possa usare in futuro, questi appartamenti per l’accoglienza dei migranti, così come il centro previsto in zona Papa Giovanni seppur gestito potrebbe diventare un altro centro di accoglienza profughi. Insomma a Jesi una situazione al momento al collasso ma a breve potrebbe divenire esplosiva”.
Tutto ciò non avrebbe nessun collegamento con l’ultima fantomatica telefonata. E allora? “Non conosco i motivi, non mi interessano – aggiunge il portavoce berlusconiano -. Credo e continuo a credere che quando si agisce per il bene comune quando si lavora per aiutare il rischio va tenuto nel conto”. In sostanza, come aveva già avuto modo di precisare, per Lucaboni quella specie di “avvertimento” potrebbe essere legato alla sua associazione Gruppo Aiuto e Solidarietà. “Se qualcuno pensa di aver ottenuto qualche risultato – precisa Lucaboni – ha colpito nel segno. Io resto in campo con la mia associazione e soprattutto per la città. Io parlo e continuo a parlare così come recita il testo di un libro che riguarda un martire laico della nostra democrazia. Se mi vogliono sanno dove trovarmi”. Intanto, dopo la denuncia fatta al Commissariato, la Polizia prosegue nelle indagini per risalire agli autori che hanno semi distrutto a mazzate l’auto dell’esponente politico. “Speravo in un riscontro – ammette Lucaboni -, ma che dire, non ho saputo nulla…

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