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JESI LUCI PUBBLICHE AL LED, ASSOCIAZIONI SCETTICHE MA BACCI RASSICURA

Quelle a “luce bianca” risulterebbero pericolose per la salute, inestetiche per i centri storici e il Sindaco risponde: «Raccolgo con favore le preoccupazioni ma tutti i Comuni marchigiani ormai le utilizzano»

JESI, 8 aprile 2019 – Associazioni culturali e abientali jesine scettiche sugli interventi di riqualificazione della pubblica illuminazione. Rassicura, però, il sindaco Massimo Bacci al quale era arrivata pochi giorni fa una lettera aperta, firmata da Cristina Locatelli, presidente del locale Archeoclub d’Italia, Costantina Marchegiani, alla guida della sezione locale di Italia Nostra, Nazzareno Santoni, presidente Circolo Culturale Ferrini, Decio Spadini, presidente Associazione Jesina Astrofili e Gabriele Fava, insegnante di fisica, iscritto a Italia Nostra.

Gabriele Fava

Secondo gli scriventi, nel decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (n. 244 del 18/10/2017), cui fa riferimento l’intervento di riqualificazione, tiene conto del livello minimo delle prestazioni ambientali da raggiungere. «Ciò significa  – si legge nella lettera – che le Amministrazioni che hanno obiettivi più ambiziosi di rispetto e protezione delle persone e dell’ambiente possono decidere di utilizzare, per tutti o per alcuni criteri, livelli più restrittivi. Tale normativa non esclude l’uso di sorgenti Led che lavorino a 4000K, cioè quelle cosiddette “a luce bianca”. Come testimoniato dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Ispra, dall’Agenzia per la Salute francese Anses, dall’American Medical Association, da vari Dipartimenti universitari italiani e stranieri, i Led a luce bianca sono pericolosi per la salute umana e non solo».

Nella lettera viene evidenziata in particolare come «l’elevata radianza dei Led bianchi aumenta la probabilità di abbagliamento. L’occhio rischia di essere esposto a maggiore probabilità di danni nelle sue strutture. L’esposizione eccessiva alla luce durante le ore notturne può provocare disturbi del sonno e della veglia e disordini metabolici. Essa interferisce inoltre con la biosintesi della melatonina, ma può avere conseguenze negative sulla flora (come la riduzione della fotosintesi clorofilliana), sulla fauna (disorientamento delle specie migratorie).  I centri storici in particolare vengono offesi gravemente dalla luce dei Led bianchi che annullano il colore caldo delle mura e degli edificiantichi».

Da qui la sollecitazione a una progettazione che tenga conto delle più recenti acquisizioni scientifiche in materia, in modo tale da salvaguardare la salute delle persone, il rispetto dell’ambiente in generale e del centro storico in particolare.

Non si è fatta attendere la risposta del Sindaco che, scrive, «raccolgo con favore le preoccupazioni espresse da autorevoli esponenti di primarie associazioni culturali e ambientali cittadine che hanno sicuramente maggiori conoscenze e competenze scientifiche della mia. Sono assolutamente certo che tali considerazioni nella prossima fase di progettazione saranno tenute in debito conto».

Il sindaco Massimo Bacci

Bacci assicura che «saranno tenute nella massima considerazione anche le raccomandazioni espresse dai principali enti sanitari e ambientali a livello mondiale. Per altro la tecnologia di oggi ci permette di scegliere il miglior colore di temperatura in funzione dei vari aspetti urbanistici ed architettonici della città, consentendo dunque variazioni di tonalità a seconda che si parli di centro storico, quartieri, zona industriale e così via. Dal momento che tale lettera aperta è stata inoltrata per conoscenza anche al direttore generale dell’Asur Marche e al direttore regionale dell’Agenzia regionale per l’ambiente – conclude Bacci – sarò curioso di conoscere i loro suggerimenti, anche per capire come si sono regolati i Comuni marchigiani che, ormai tutti, utilizzano il Led per migliorare efficienza energetica e risparmio economico».

(e.d.)

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