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Jesi “Malati di niente”, torna la rassegna di teatro sociale

Le attività per l’integrazione dei malati psichiatrici nella vita della comunità, nell’ambito del servizio “La rete del sollievo”, promossa da Asp Ambito 9, Coos Marche e Dipartimento di salute mentale del Distretto sanitario

di Tiziana Fenucci

Jesi, 18 gennaio 2023 – Dopo due anni di assenza di spettacoli, dovuti alle restrizioni della pandemia, ripartono le iniziative della rassegna teatrale Malati di niente, realizzata dalla collaborazione tra Asp Ambito 9, Dipartimento di salute mentale del Distretto sanitario territoriale e Coos Marche.

A presentare la rassegna Gianfranca Schiavoni, presidente Asp Ambito 9, l’assessore Samuele Animali, il coordinatore di Malati di niente, Gilberto Maiolatesi, il coordinatore del Dipartimento di salute mentale del distretto sanitario, Mario Pettinelli, il presidente dell’Assemblea dei soci dell’Asp ambito 9, Sandro Barcaglioni, e l’operatrice teatrale, Arianna Baldini.

«Un’emozione ritrovarsi qui a presentare la ripartenza delle iniziative, dopo due anni senza esibizioni e a raccontarvi le origini di questa rassegna teatrale – ha spiegato Gilberto Maiolatesi – nata nel 2000 con lo scopo di promozione e prevenzione della salute mentale attraverso attività di inclusione dei malati psichiatrici nelle attività sociali e culturali della comunità, la battaglia contro lo stigma del malato mentale e gli atteggiamenti di intolleranza o diffidenza nei confronti di chi è diverso, la valorizzazione delle diversità nel tessuto sociale, attraverso le attività teatrali, culturali e le relazioni con il territorio in particolare con le scuole e con le giovani generazioni».

Arianna Baldini, Gilberto Maiolatesi, Samuele Animali, Gianfranca Schiavoni, Sandro Barcaglioni, Mario Pettinelli

Al centro della rassegna, i laboratori di teatro sociale e di comunità, condotti dalle operatrici teatrali Arianna Baldini e Lucia Palozzi. Il primo dei 4 spettacoli sarà proprio il frutto del laboratorio di TeatrointegrazioneIn faccia al Mare”, fissato per il 20 e 21 gennaio alle 10, presso il teatro Cocuje, condotto dalle due operatrici in collaborazione con il Teatro Giovani Teatro Pirata, l’Iis Galilei e il Liceo di Scienze umane ed Economico sociale Vittorio Emanuele II.

La rassegna si compone, inoltre, di una serie di iniziative, come incontri formativi e informativi nelle scuole, i laboratori di cittadinanza, incontri pubblici, presentazioni di libri sul tema della malattia psichiatrica, corsi per studenti e professori, volti a promuovere l’inclusione a scuola dei malati psichiatrici ma anche la salute mentale dei giovani in genere, segnati profondamente dalle limitazioni vissute durante la pandemia e degli stessi docenti, tra cui gli operatori hanno segnalato diversi casi di stress e depressione.

Gianfranca Schiavoni, Sandro Barcaglioni, Mario Pettinelli

«Le attività sociali e culturali in cui coinvolgiamo i malati psichiatrici costituiscono una vera e propria terapia indiretta, che si affianca a quella farmacologica e psicologica che ci permette di reinserirli nel tessuto sociale della comunità, coinvolgendo anche i familiari e le relazioni sociali dell’ambiente in cui i pazienti vivono, al di fuori delle realtà protette. La chiusura dei manicomi, con la legge 180 del 1978, ha determinato un notevole passo avanti della psichiatria nell’approccio alla cura del paziente, ma la presenza dello stigma sociale e del reinserimento nel tessuto sociale, sono ancora nodi da risolvere», ha spiegato Gilberto Maiolatesi.

«Il teatro rappresenta prima di tutto un linguaggio espressivo – ha aggiunto Arianna Baldini – che permette ai partecipanti di poter potenziare le proprie fragilità in un contesto destrutturato, è uno spazio in cui si acquista sicurezza interiore e si ha a disposizione un palco su cui esprimersi e ricevere attenzione, essere visti e ascoltati».

La presentazione della rassegna è stata l’occasione per parlare anche del servizio più ampio promosso dall’Asp Ambito 9, la Rete del Sollievo, in cui si inserisce anche Malati di Niente e riguarda una serie di attività volte all’inclusione sociale dei malati psichiatrici e delle  loro famiglie.

Samuele Animali e Gianfranca Schiavoni

«Un progetto che si esplicita in tanti filoni di attività – ha sottolineato Gianfranca Schiavoni – dall’apertura dei centri diurni, in cui cerchiamo di inserire il paziente e i suoi familiari, alle attività laboratoriali di lettura, pittura, teatro, turismo sociale, alle attività formative e agli stage nelle scuole, perché il malato sia inserito nel contesto scolastico, in particolare collaboriamo con gli istituti Galilei e Vittorio Emanuele II».

«Inoltre, c’è il versante della attività formatine per i malati, per dotarli di competenze che favoriscano l’inserimento nel mondo del lavoro. Per questi progetti ci avvaliamo della collaborazione con la Coos Marche, con il Dipartimento di salute mentale del Distretto sanitario e anche con i Centri di aggregazione giovanile. L’obiettivo è l’inclusione sociale e la sensibilizzazione delle giovani generazioni sull’inclusione e sulla salute mentale».

«La possibilità di vedere i pazienti inseriti in contesti lavorativi o in iniziative culturali è lo strumento più efficace per superare lo stigma sociale – ha aggiunto il dott. Mario Pettinelli – le cure mediche e il lavoro nelle strutture riabilitative permettono al paziente di migliorare la salute ma è proprio il lavoro che fa su se stesso, nell’interazione con la vita reale e nell’ambiente in cui ha scelto di vivere, che costituisce un importante fattore terapeutico».

Il dott. Pettinelli ha anche segnalato l’importanza delle attività nelle scuole come «strumento per formare i giovani nel riconoscimento e nell’espressione delle loro emozioni e nell’accoglienza dell’espressione dell’altro, nell’accoglienza della diversità».

E’ intervenuto anche l’assessore Samuele Animali a rimarcare l’importanza delle attività sportive e artistiche per creare inclusione sociale, testimoniando l’efficacia dei laboratori di cittadinanza con gli studenti nelle scuole.

«Proprio la scorsa settimana – ha aggiunto –  in Giunta abbiamo stilato una bozza di regolamento per la creazione della Consulta delle persone con disabilità, perché possano esprimere la loro opinione anche nelle attività dell’Amministrazione e non è un caso che proprio oggi io abbia in tasca le chiavi da consegnare all’Asp ambito 9, dei nuovi locali che ospiteranno il servizio La rete del Sollievo, che aveva una sede già abbastanza centrale, ma nei nuovi uffici sarà ancora più visibile, trovandosi proprio lungo Corso Matteotti».

Soddisfazione dei progetti manifestata anche dal presidente Sandro Barcaglioni, che ha portato l’apprezzamento dei Sindaci dei 21 Comuni della Vallesina in seno all’Asp, lanciando la proposta di programmare anche per l’estate una rassegna di teatro sociale all’aperto.

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