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Cronaca

JESI CORTEO PER LA PACE CONTRO TUTTI I TERRORISMI

JESI, 26 agosto 2017 – “Proteggiamo i nostri figli, questa è la loro terra”.

Butini, don Gerardo, Youssef

Con queste parole il presidente del Centro Islamico di Jesi Wahbi Youssef ha concluso il suo intervento in Piazza della Repubblica al termine del Corte per la Pace ‘contro tutti i terrorismi’  organizzato dopo i fatti di Barcellona della settimana scorsa.

Youssef aveva anche sostenuto che ” dobbiamo vivere senza paura consapevoli che per costruire la Pace ci vuole tanta pazienza”.

L’orario insolito, e sicuramente il gran caldo, ha tenuto lontana parecchia gente ma come ha sostenuto il vescovo di Jesi don Gerardo Rocconi “non è importante se si è tanti o pochi; è importante che questa sera ci si sia messa la faccia, è importante essere venuti allo scoperto e si sia detto chiaro e tondo senza paura quello che si pensa”. Il vescovo ha anche citato le parole del profeta Ezechiele: “toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne”.

Il corte partito dall’Arco Clementino ha visto la presenza di circa 200 persone. C’erano molte associazioni, partiti politici, rappresentanti delle istituzioni locali, giovani, donne, gente comune. Il corteo è passato anche all’incrocio di via Pastrengo e non si è non potuto notare lo striscione appeso all’ingresso del Circolo Anarchico Centro Studi Libertari L.Fabbri.

Sul palco il vice Sindaco di Jesi Luca Butini: “A livello individuale siamo portati a mettere in moto i meccanismi per superalo a volte a nasconderlo. Una comunità non si può permettere di far finta che non sia accaduto nulla cercando di costruire al meglio un futuro migliore. Siamo qui per rispondere all’invito di una frazione importante dei nostri concittadini, che condividono la religione islamica, che ci chiedono di partecipare alla loro necessità intima di esibire pubblicamente la condanna totale nei confronti di quei fatti che vengono propagandati, e secondo loro è una bestemmia, come terrorismo islamico. E’ facile trovare una ricetta? No. La comunità jesina attraverso il dialogo che esiste fra l’amministrazione, la comunità cattolica, le associazioni cattoliche, laiche impegnate in ambito sociale e la comunità islamica sta cercando di costruire insieme degli strumenti per evitare che sia possibile anche da noi che una barbara ideologia possa consentire quello che è successo a Barcellona. Sono certo di poter rappresentare il pensiero di tutti che garantiscono il loro impegno personale e quotidiano per risolvere, mai con la violenza, i vari conflitti. Jesi oggi sta dando un segnale molto importante”.

In prima fila presente anche il consigliere comunale straniero Kazi Fokhrul Islam.

e.s.

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