In programma la Coppa dei Campioni al Trap Concaverde di Lonato del Garda e il Campionato italiano per regioni a Gioia del Colle
JESI, 21 settembre 2020 –
Marco Moriconi, da Santa Maria Nuova,
frequenta la
fossa da quando aveva
18 anni. Frequentare la fossa non è come qualcuno potrebbe credere, non c’è niente di …
macabro. Mi riferisco alla “
Fossa olimpica”, una
disciplina dura, fatta di
capacità di concentrazione, di
occhio, di
intelligenza ed anche di
tattica, di un
allenamento continuo, di disciplina e dedizione, frutto di un lungo lavoro di preparazione e allenamento, importanti anche per mantenere costante la concentrazione durante le gare che possono protrarsi anche per
intere giornate o
week end. E che gli sta dando, in questi ultimi mesi,
straordinari risultati.
Hai seguito le orme di tuo padre Andrea, attuale presidente del Panathlon di Jesi, che è stato un ottimo tiratore in gioventù, oppure hai fatto di testa tua?
«Ho iniziato a praticare il tiro a volo nel 2000, a 18 anni, relativamente tardi per gli standard del nostro sport. Da tempo seguivo mio padre per i campi di tiro, ma quest’ultimo non mi ha mai spinto ad iniziare, conscio, forse, che negli anni a venire le arrabbiature sarebbero state di gran lunga più numerose delle soddisfazioni! Poi, una domenica, ho preso il fucile in mano e da lì non l’ho più abbandonato. Utilizzo ancora oggi lo stesso fucile con cui ho iniziato 20 anni fa, un Perazzi Mx8 che mi regalò proprio mio padre».
Perché proprio la fossa olimpica?
«Perché era la
specialità praticata da mio padre, che era un
ottimo fucile e che negli anni ’80
militò per diversi anni nella massima categoria, oltre ad aver preso parte ad un
Campionato Europeo da Junior. Avendo iniziato
tardi non ho ottenuto risultati di rilievo da
Junior, occorrendo,
in media, almeno
3/4 anni per stabilizzarsi ed
ottenere risultati costanti. In questa categoria, però, vinsi la mia prima gara, il
Memorial Martellini, al
Tiro a Volo Cluana di Civitanova Marche: mi portai a casa una
medaglia d’oro da 12 grammi, che conservo ancora gelosamente, insieme alle
emozioni per quella prima vittoria! Sempre prima dei 21 anni, termine ultimo per il passaggio tra gli
adulti, ho vinto anche il
Campionato Italiano della
Federcaccia al
Tiro a Volo Bologna. Negli anni a seguire ho
scalato le diverse categorie, fino ad arrivare alla
Prima, dove
risiedo stabilmente da una decina d’anni e dove ho
sempre superato le selezioni per qualificarmi ai Campionati italiani».
Hai ancora un avvenire, dunque, davanti: contano gli anni quando si imbraccia un fucile?
«In questi anni ho mantenuto un buon livello, ed è quello che serve, tanto che mi sono preso alcune importanti soddisfazioni, ottenendo vittorie nelle gare organizzate dai campi da tiro della nostra regione e non solo. Sono tesserato, da sempre, al Tiro a Volo Castelfidardo, di cui, da qualche anno, sono vicepresidente. Ho preso parte, quasi ogni anno, alla squadra selezionata per partecipare al Campionato Italiano, manifestazione nella quale, nel 2009, abbiamo raggiunto il secondo posto».