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Cronaca

JESI Matteo Renzi al Circolo Cittadino: «Mangialardi il più preparato» (video)

Il leader di Italia Viva: «Siamo la casa di chi non è populista, bisogna ripartire dal lavoro»

JESI, 16 settembre 2020 – Si è soffermato in un breve giro al Circolo Cittadino dove era atteso l’ex premier e attuale leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Ha gettato uno sguardo verso i canpi da tennis e ha ricordato come lo jesino Roberto Mancini, ai primordi da allenatore, sia stato sulla panchina della Fiorentina.

Prima di incontrare candidati ed elettori, Renzi si è soffermato sulla terrazza con la stampa, per rispondere ad alcune domande.

«Campagna elettorale molto complicata naturalmente – ha esordito – perchè la preoccupazione principale di tutti, ma anche nostra, più che alle elezioni è dedicata ai posti di lavoro. Il Coronavirus significa un cambiamento radicale nella storia del nostro pianeta e nostra. Ci sono 500 mila persone che hanno perso il posto di lavoro, 35 mila che hanno perso la vita, quindi la priorità è rimettere in piedi i cantieri, ripartire con l’occupazione, trovare l’occasione perchè le nostre regioni così belle tornino a correre e a crescere. Poi ci sono le elezioni e noi siamo quelli che abbiamo mandato a casa Salvini ma che non vogliono diventare grillini».

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E con un inciso: «Siamo la casa di chi non è populista ma di chi scommette sul futuro e la bellezza dell’Italia».

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L'arrivo di Matteo Renzi al Circolo Cittadino

Non poteva mancare, naturalmente, visto l’accenno, un approfindomento sul M5S, e Renzi è stato molto chiaro: «Con i grillini ci siamo messi d’accordo a livello nazionale per un motivo, perché Salvini voleva uscire dall’Europa e dall’euro, se avesse vinto lui non avremmo preso i 209 miliardi, il Recovery fund non ci sarebbe stato».

«La scommessa a livello nazionale è spendere bene questi soldi, a livello territoriale, però, le differenze tra noi e i grillini sono troppo forti, noi non siamo per il reddito di cittadinanza, e poi tutte le volte che Beppe Grillo parla capisco perché non ci può essere accordo con loro».

Comunque vada la tornata elettorale di fine settimana «l’impatto sul governo non ci sarà, le elezioni decidono il governatore delle Marche e mi auguro che vinca Maurizio Mangialardi, il più preparato per quell’incarico. Ma nelle Marche come in Toscana, Veneto, Campania, Puglia e Liguria, vince e governa chi si candida alla leadership della regione. Non mettiamo nel mezzo il governo nazionale». A Roma  ci sono altri pensieri….

Una regione vicina, nel novero di quelle fedelissimamente rosse è caduta di recente e Matteo Renzi è lapidario:«L’effetto Umbria spero che non ci sia, essendo le Marche e la Toscana regioni storicamente rosse, anche se per percorsi diversi, si guarda con più attenzione a questo territorio. Penso che la sfida importante sia rivolta ai fondi che arriveranno dal Mes: il candidato di Fratelli d’Italia che è sovranista non li vuole prendere, quello del centrosinistra sì. Nella ripartizione sono un miliardo di euro per le Marche destinati ai pronto soccorsi, ospedali, infermieri, personale sanitario, i cittadini dovrebbero votare per questo non per scelte ideologiche: se vince Mangialardi arrivano se vince Acquaroli no, la partita è questa. Noi di Italia Viva candidiamo per il Consiglio regionale figure importanti», le Marche ne hanno bisogno.

All’incontro erano presenti, tra gli altri, l’on. Ettore Rosato, coordinatore nazionale dei comitati di Italia Viva, l’on. Lucia Annibali, Fabio Urbinati, capogruppo in Consiglio regionale e candidato, Gennaro Campanile, candidato sindaco a Senigallia, i candidati di Ancona Fabiola Caprari, Franco Federici, Maurizio Marchionni, Francesco Possanzini, Giacomo Marinelli, quindi Silvia Rosati e Matteo Bitti, coordinatori provinciali.

Pino Nardella

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