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Cronaca

JESI IL GRUPPO MEETUP-SPAZIO LIBERO: “NO ALLA TORRE EDILIZIA DI 7 PIANI IN VIA TESSITORI”

tessitori2JESI, 15 giugno 2016 – Alcuni residenti del quartiere San Giuseppe proprio poco meno di un anno fa presentavano una petizione al sindaco Massimo Bacci, petizione che aveva raccolto circa 250 firme.

In essa si sosteneva «di rivedere, adottando ogni strumento necessario, la decisione di costruire nuovi insediamenti abitativi in via Tessitori e ciò al fine di preservare l’attuale area di sosta, nonché il parco verde circostante. Ciò a tutto vantaggio delle attività sociali, sportive e ricreative ivi presenti, nonché a vantaggio della stessa vivibilità del quartiere».

L’incontro tra primo cittadino e residenti, avvenuto il 25 luglio, tre giorni dopo la presentazione della petizione, serviva soltanto a chiarire definitivamente che ormai la scelta era stata fatta e che l’Erap (ex Istituto case popolari) avrebbe dato corso al suo progetto: la costruzione di un palazzo di 7 piani vicino alla palestra Carbonari.

«Ma non è con una nuova costruzione e con un ulteriore consumo di suolo che si dà una risposta appropriata alla legittima richiesta di alloggi a canone moderato».

La posizione  del Meetup Spazio libero è chiara  perché, anzi, «a giugno 2016, un anno dopo, si può e si deve tornare indietro. Non è tollerabile che si spendano 5 milioni di euro di noi cittadini  senza un minimo di buon senso: altri 30 appartamenti quando a Jesi ce ne sono oltre 4.000 sfitti. Immobili che possono essere reperiti a costi inferiori a quelli che dovrebbe sopportare l’Erap per costruire il nuovo. Senza contare che quell’area è anche di interesse archeologico».

Il gruppo, nella sua nota inviata a Sindaco, Amministrazione comunale e consiglieri, sottolinea anche come «questo nuovo insediamento va evitato perché provocherebbe ulteriori disagi e privazioni in un quartiere già appesantito per traffico, densità abitativa e una concentrazione senza pari di case popolari».

tessitori4D’altronde anche la Regione Marche ha già assunto a tal proposito le sue linee di indirizzo puntando a «ridurre lo stock di alloggi ultimati, invenduti» e «promuovere interventi di recupero del patrimonio immobiliare esistente e acquisto di alloggi immediatamente disponibili tramite il reinvestimento dei proventi delle vendite del patrimonio abitativo Erp».

Il Comune – del quale si analizza, nella nota, il ruolo avuto nel varie tappe dal 2009 che hanno portato all’attuale situazione – non interverrebbe per evitare tale costruzione «probabilmente per non rimettere in discussione l’edificabilità del terreno venduto dalla Stu – società partecipata in liquidazione – e gli 850 mila euro incassati dalla vendita e teme forse le conseguenze di una revoca del contributo che l’Erap ha ricevuto dalla Regione, 1 milione e 950 mila euro, per costruire quegli appartamenti».

L’invito, pertanto, al Sindaco, è quello «di fare proprie le osservazioni dei residenti e degli scriventi; stoppare la cementificazione in via Tessitori; concordare con Regione ed Erap il reimpiego del contributo concesso e non ancora speso; revocare tempestivamente il piano particolareggiato Campo Boario; organizzare un incontro con la cittadinanza per renderla edotta dei risultati ottenuti con la Stu Campo Boario,  per conoscerne i bilanci e la destinazione degli 850 mila euro incassati con la vendita del terreno di via Tessitori; risolvere la questione delle spese anticipate dall’Erap per eliminare l’interferenza della condotta idrica  e precisare che quelle spese non vanno imputate al bilancio comunale».

(p.n.)

 

 

 

 

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