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Cronaca

JESI MILLE EURO A TESTA DA CENTO CITTADINI, LA PROPOSTA PER SALVARE LA NOSTRA UNIVERSITA’

Vittorio Massaccesi

Vittorio Massaccesi

JESI, 7 aprile 2016 –  Anche i cittadini nel consiglio di amministrazione dell’Università? La proposta arriva da Vittorio Massaccesi, che ne scrive sull’ultimo numero di Voce della Vallesina, e l’articolazione della stessa proposta è davvero interessante.

L’Università, dunque, sempre in primo piano. Perché un pezzo importante della nostra città, che sta rischiando grosso, deve rimanere costantemente sotto i riflettori. Soprattutto per capire se si stanno facendo tutti gli atti e gli sforzi necessari per la sua salvaguardia senza impantanarsi in sterili polemiche. Consiglio d’amministrazione in programma per la prossima settimana, comunque, e ne sapremo di più certamente.

Sino ad ora, comunque, qualcosina si è mosso, ci sono 50 mila euro in più in cassa (a fronte dei 311 mila  mancanti di provenienza Carisj), garantiti dalla stessa Carisj e da due enti privati.

Manca, però, l’allungo definitivo, per quest’anno. E sul tema arriva, dunque, l’idea di Massaccesi che, lo ricordiamo, è stato insegnante e dirigente presso i licei di Jesi, impegnandosi in politica e nella società civile ed ecclesiale. Quindi, sindaco e consigliere comunale della nostra città. Collabora con il settimanale diocesano “Voce della Vallesina” fin dalla fondazione e ha pubblicato in tre volumi alcuni dei suoi articoli negli anni 1995, 1997 e 1999. Ultimamente ha scritto i libri “Urieli Costantino, sacerdote, storico, giornalista”, “Un educatore. Primo Luigi Bini” e ha curato il libro “Alvise Cherubini: medico, storico, cattolico”. Come dire che, quando parla, comunque la si pensi, va ascoltato con attenzione.

«A Jesi e Vallesina – sostiene – ci possono essere almeno 3.000 famiglie che, senza un effettivo sacrificio legato al mangiare, al bere, al vestire, allo studiare o al viaggiare, possono impegnarsi per una solidarietà di 1.000 euro all’anno. Diciamo che per sensibilità e per altri motivi, penso che almeno 100 siano le famiglie effettivamente disponibili ad accettare l’impegno, me compreso».

Se così fosse, se ne deduce che «sarebbero 100 mila euro garantiti che, con quanto arriverà ancora e che è per la strada, daranno la certezza della continuità didattica del nostro ateneo».

Gabriele Fava

Gabriele Fava

La Fondazione Colocci, della quale è presidente Gabriele Fava, anche lui proveniente dall’insegnamento, dal mondo della cultura, e anche lui ex sidaco di Jesi, o la stessa Fondazione Carisj, potrebbero «coordinare la proposta», se non addirittura l’assessorato alla cultura del Comune «magari con la possibilità di un rappresentante dei privati presso il Consiglio di amministrazione».

In questo caso, fa presente Massaccesi, la legge sull’Art Bonus viene in soccorso di quanti volessero impegnarsi perché «seguendo le semplici procedure di legge, si potrà ottenere un credito d’imposta del 15% sul 65% del totale della donazione».

Ovviamente «l’indicazione di 1.000 euro vale come riferimento in generale, qualcuno potrà dare di più, altri di meno, ma potremo effettivamente dire che l’università Colocci è “la nostra” università per volontà di tanti cittadini. Un progetto valido per “Jesi Futura”».

(p.n.)

 

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