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Cronaca

JESI IL MINISTERO DELL’ECONOMIA INSERISCE JESI TRA I COMUNI PIÙ VIRTUOSI

Il sindaco Massimo Bacci

Il sindaco Massimo Bacci

JESI, 9 aprile 2016 – Il Comune di Jesi nell’elenco dei più virtuosi enti pubblici italiani in materia di velocità nel pagare le fatture; i creditori, infatti, aspettano mediamente 43 giorni prima di vedersi saldare la fattura. Jesi si colloca tra i primi 500 soggetti pubblici. La notizia è contenuta in un comunicato stampa emesso dall’Ente locale che spiega la strada intrapresa dal Ministero dell’Economia per giungere a tale traguardo.

“Nel prendere in esame le migliaia di Enti pubblici presenti nel territorio nazionale – si legge in una nota – il Ministero ha voluto selezionare quelli che trasmettono correttamente le informazioni relative ad oltre il 75% delle fatture a loro indirizzate e che abbiano ricevuto almeno 1.000 fatture per un importo complessivo superiore ad un milione di euro. I criteri utilizzati per stilare la graduatoria sono stati poi: il rapporto percentuale tra l’importo pagato e l’importo da pagare, la media ponderata dei tempi di pagamento (ossia il numero dei giorni intercorsi tra la data di emissione della fattura e la data di pagamento) e la media ponderata dei ritardi di pagamento. Il Comune di Jesi, con pochissimi altri casi analoghi in regione, è stato esaminato sulla base di 4.975 fatture ricevute e pagate, per un importo complessivo di oltre 10 milioni di euro”.

Soddisfazione per questo riconoscimento è stata espressa dagli amministratori cittadini e, crediamo, anche dai tanti operatori economici e imprenditori che annualmente forniscono all’Ente locale servizi, prestazioni e beni. A tale proposito il sindaco, Massimo Bacci, ha così commentato: “sul fronte finanziario credo che in questi anni siano stati raggiunti risultati straordinari; malgrado potessimo contare su ben 20 milioni di euro in meno rispetto alla precedente legislatura, abbiamo riportato finalmente in ordine i conti del Comune, abbattuto l’indebitamento di 10 milioni, ridotto ad una sola le società partecipate, per altro con un numero di dipendenti sceso di oltre cento unità”.

(s.b.)

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