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Cronaca

JESI Molotov alla Cgil: solidarietà da Confidustria e dal governatore Acquaroli

«Attacco inaccettabile» lo definisce il Presidente degli industriali di Ancona, Pierluigi Bocchini, mentre per il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli «il dissenso non deve mai sfociare nella violenza»

JESI, 14 ottobre 2021 – «Un atto deplorevole e delinquenziale, un attacco inaccettabile».

Così il Presidente di Confindustria Ancona, Pierluigi Bocchini definisce il rinvenimento di una bottiglia incendiaria vicino alla sede della Cgil di Jesi.

Pierluigi Bocchini

«Esprimiamo totale e piena solidarietà alla Cgil, ai dirigenti e ai lavoratori e la vicinanza di tutto il sistema industriale del territorio. Non è questo il terreno su cui dobbiamo confrontarci e alzare il livello di tensione può essere solo negativo. Voglio richiamare a questo proposito le parole del nostro presidente nazionale Carlo Bonomi – prosegue – che proprio questa mattina ha nuovamente fatto appello a un nuovo patto sociale: “La migliore risposta che possiamo dare agli estremismi è costruire insieme un grande patto sociale. Il mondo del lavoro è fortemente sotto attacco, così come i corpi intermedi perché stanno cercando di costruire un patto per l’Italia e fare le riforme grazie ai fondi del Pnrr“”. Questo è davvero un momento delicato – conclude il presidente di Confindustria Ancona – e serve un grande senso di responsabilità da parte di tutti».

Anche Francesco Casoli, Presidente di Elica, ha espresso la sua posizione dichiarando che «anche se a volte si sta dalla parte opposta del tavolo, vorrei esprimere i miei sentimenti di vicinanza alla Cgil di Jesi per la vile intimidazione ricevuta. La democrazia è nel confronto, a volte può essere aspro, ma deve assolutamente restare sempre civile».

Francesco Acquaroli

Il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, dal canto suo, ha reso noto di aver «telefonato alla segretaria della Cgil Marche, Daniela Barbaresi. A lei ho espresso solidarietà per quanto è accaduto questa mattina a Jesi, dove è stata ritrovata una bottiglia incendiaria davanti alla sede della Cgil. L’espressione del dissenso e delle diverse opinioni non deve mai sfociare nella violenza e in atti intimidatori che non sono mai giustificabili da qualsiasi parte essi provengano. Il clima di tensione che si sta istaurando nel nostro Paese, che ci riporta alla mente periodi bui a noi lontani, devono farci pensare e devono rafforzare la coesione e l’unità delle istituzioni democratiche contro chiunque voglia metterle in discussione. Abbiamo piena fiducia nel lavoro degli inquirenti affinché possano individuare quanto prima gli autori di questo gesto gravissimo, per consegnarli alla giustizia».

Antonio Mastrovincenzo

Per Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale Pd, il quale anche lui ha espresso solidarietà, al telefono, alla segretaria generale Cgil delle Marche Daniela Barbaresi, «quello di oggi è un altro gravissimo atto intimidatorio nei confronti del sindacato da condannare unanimemente e senza riserve. È stato creato un clima di odio inaccettabile che deve cessare immediatamente».

La nota di Fratelli d’Italia, a nome dell’on. Emanuele Prisco, commissario regionale, insieme alle deputate marchigiane Lucia Albano e Rachele Silvestri, esprime «solidarietà alla Cgil di Jesi e netta condanna per l’accaduto di questa mattina, con una molotov artigianale ritrovata nei pressi della sede locale del sindacato. Fratelli d’Italia è da sempre contro ogni forma di violenza, un conto è il dibattito anche acceso e un conto sono atti criminali che sono incompatibili con la democrazia e la libertà. Ci auguriamo che i responsabili siano individuati e puniti al più presto».

La Cna Territoriale di Ancona «esprime piena solidarietà alla Cgil di Jesi per l’attacco di questa mattina alla sede del sindacato. Un atto intimidatorio e criminale da condannare e stigmatizzare. Come già fatto a livello nazionale, la Cna di Ancona ribadisce con forza e coraggio che il dialogo e il confronto sono e rimangono l’unica strada per assicurare la civile convivenza. Manifestare il proprio dissenso è un cardine della democrazia ma la violenza è inaccettabile e va sempre respinta. Il sindacato e le associazioni datoriali sono e continueranno a essere un presidio di libertà e di democrazia».

(Redazione)

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