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JESI Movida, il Comitato centro storico: «Chiudere alcune aree calde»

«Basta con la maleducazione, se la sicurezza non sarà garantita il flusso di chi arriva venga spostato su vie più grandi e facili da controllare»

JESI, 28 novembre 2021In seguito ai numerosi articoli apparsi recentemente sulla stampa locale e on line sulla situazione dei sabato sera in centro, ecco le nostre considerazioni:

L’arrogante maleducazione e l’inciviltà fanno da padrone da tempo nel centro storico di Jesi.

E così ancora una volta il centro storico ridiventa la città dei balocchi dove i vari pinocchi si divertono urlando e bevendo in nome della libertà incuranti del rispetto dell’altrui Libertà. Mascherati da una falsa idea di socializzazione le nostre belle Piazze delle Monnighette, della Signoria, Ghislieri, del Duomo, Spontini e dell’Indipendenza, fanno solo da arredamento di lusso in uno spazio dove eventi e aperi-cena sono all’ordine del giorno.

Eppure basterebbe l’applicazione di poche regole ma chiare e inderogabili con i dovuti controlli e se fosse necessario con sanzioni severe per favorire una civile convivenza.

Puntualizziamo che sono anni che i residenti del centro storico esternano criticità nei week end, riportando problemi che adesso si stanno sempre più inasprendo cambiando anche di identità.

Problematiche che ora sembrano condivise dall’Amministrazione ma anche dalle associazioni di categoria (Cna) e dai gestori e dall’associazione Jesi città da vivere.

Ci teniamo a precisare che abbiamo sempre voluto collaborare con tutti i soggetti coinvolti, cercando di trovare un compromesso e un tavolo di confronto che si è verificato, infine, il 4 ottobre 2021, dopo l’esposto alla Procura della Repubblica del dicembre 2020.

La disponibilità dimostrata nell’incontro si è concretizzata da parte dei rappresentanti di categoria, nell’istituire un servizio di vigilanza notturna a loro carico, risultato però poco efficace in quanto il servizio non si è svolto anche e soprattutto nelle vie e vicoli segnalati e richiesti per la loro criticità notturna, ma solo nelle vie in cui i gestori paganti si trovano.

Non abbiamo nulla in contrario ad avere un centro vivo la sera, ma ricordiamo che rivitalizzare non è sempre sinonimo di riqualificare, e di giorno tutto chiuso? Possiamo essere solidali con i locali che si dissociano da questi esagitati che scorrazzano urlanti nel cuore della notte, ma la loro collaborazione non ci tranquillizza.

Affermare che chiudere alle 2 invece alle 3, significa per loro incassare meno, significa non essersi messi nei nostri panni! Si fa presente che anche noi stiamo perdendo da tempo molto e in maniera definitiva!

Non si cerca più come prima il centro per venire a viverci (ma solo per sballare – Paese dei Balocchi) di conseguenza molte proprietà sono soggette a svalutazione costante.

E i danni alla salute per il mancato riposo e inquinamento acustico li vogliamo quantificare e risarcire come è successo in altre città?

Pertanto si torna a chiedere:

  • 1.Controllo da parte forze dell’ordine nelle Aree calde del centro storico (costa Mezzalancia, Chiostro Sant’Agostino, via Roccabella, Costa Pastorina, Baldassini, Piazza Nuova, etc). Le forze dell’ordine debbono girare a piedi.
  • 2. Un controllo del territorio sistematico, dato che ogni sabato sera i locali, per la loro natura di attività notturne, catalizzano in piazze e vie limitrofe del centro storico, centinaia di persone sedute in minima parte. Dato che la stragrande maggioranza consuma in piedi all’aperto essendo i locali molto piccoli, occorre considerare questa situazione non più come un aperi-cena, ma come un evento a tutti gli effetti e come tale va trattato: con dispiego di forze dell’ordine, Protezione civile, ambulanze, etc .

Chiediamo il rispetto dell’articolo 659 del codice penale.

Se questo non sarà fattibile, se la sicurezza di alcune aree non sarà garantita anche alla luce di ripetute aggressioni fisiche e atti vandalici verso i residenti o di chi cerca di calmare gli esagitati chiediamo che vengano chiuse alcune Aree calde del centro storico e che il flusso venga spostato su vie più grandi e facili da controllare.

  • Vogliamo ripristinare un Centro coi i quartieri sicuri e vivibili, anche alla luce del dilagare di fenomeni di spaccio e consumo di droghe. Chiediamo la presenza dei vigili fino all’una di notte, che anche se non sono armati, possono sanzionare concentrandosi nelle situazioni critiche di assembramento, disturbo di quiete pubblica e atti osceni in luogo pubblico (violazione art. 726 c.p.)
  • E’ necessario, indispensabile, che si regoli in maniera proporzionale la ricettività di ciascun locale (x metri un tot di persone) e qualità/quantità di servizi igienici di cui dispone, e tener conto di quanti altri locali della stessa specie esistono nella stessa zona.

Alcune piazze sono dominio dei tavoli a scapito della libera fruibilità collettiva dei cittadini.

Pulizia sistematica la domenica mattina nel quadrilatero di vie che soffrono gli eccessi del sabato sera. Ci sono bicchieri di plastica e cannucce dappertutto con coli di urina e vomito.

Si ritiene il presente un atto riassuntivo propositivo ma anche conclusivo. Si esige la risoluzione e che ognuno si assuma la propria responsabilità.

Comitato abitanti centro storico di Jesi

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