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Curiosità

JESI IL MUSEO ARCHEOLOGICO ATTIRA: 600 VISITATORI IN DUE GIORNI

JESI, 19 dicembre 2017 – Difficile stabilire le ragioni del successo ottenuto dal Museo archeologico all’indomani dell’inaugurazione; nei due giorni successivi al taglio del nastro – avvenuto nella serata di venerdì – sarebbero stati circa 600 coloro che hanno varcato la soglia delle scuderie di Palazzo Pianetti per ammirare le centinaia di reperti archeologici in esso custoditi ed esposti in visione.

Si tratta di reperti rinvenuti sia in territorio jesino, così come in altri centri della Vallesina che per anni erano rimasti esposti nel Complesso San Floriano; tra questi le statue di età romana rinvenute proprio nei sotterranei del palazzo di piazza Federico II. Di quel museo facevano parte altri importanti reperti, come il lapis aesinensis, una sorta di cartina stradale di alcune regioni orientali del centro Italia redatta un paio di secolo prima di Cristo. Tra le statute figurano alcuni busti tra i quali quelli di Augusto e Tiberio.

Non mancano reperti risalente all’eta del bronzo ed anche più remoti, alcuni dei quali risalenti a 700mila anni avanti Cristo. Ci sono poi strumenti in pietra come punte di frecce o di lance, asce ed altro ancora.

Come detto, tutti questi oggetti, ai quali si potrebbero aggiungere anche altri reperti ancora nascosti sotto il complesso San Floriano, dove esiste una cisterna di epoca romana, hanno attratto centinaia di visitatori nei giorni di apertura gratuita del museo (in seguito lo si potrà visitare pagando un biglietto d’ingresso di 3 euro; nel caso il visitatore volesse ammirare anche i tesori nascosti sia nella pinacoteca con la mitica galleria rococò e quelli di arte moderna custoditi nello stesso stabile dovrebbe pagare un biglietto unico di 8 euro).

A chi non avesse potuto approfittare della due giorni di apertura gratuita il Comune offre ulteriori due occasioni: il 26 dicembre ed il 6 gennaio 2018 porte aperte a tutti.

 

Sedulio Brazzini

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