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JESI NESSUN POSTO È COME CASA: LA GUERRA IN SIRIA NEL RACCONTO DEI PROFUGHI

Dopo gli incontri con gli studenti Laura Tangherlini al Piccolo di San Giuseppe per documentare la cruda realtà di un popolo che vive il dramma della guerra, accompagnata da un estratto dello spettacolo teatrale della Compagnia Teatro di Onisio ispirato al suo libro  “Matrimonio siriano”

JESI, 13 ottobre 2019“No place like home“, nessun posto è come casa. Il titolo dello spettacolo teatrale della compagnia Teatro di Onisio è ispirato al libro “Matrimonio siriano” di Laura Tagherlini. I proventi della vendita del volume e del successivo, “Matrimonio siriano, il viaggio continua”, presentato ieri sera al Piccolo di San Giuseppe, sono stati devoluti ai profughi.

Tangherlini PiccoloOspite del gruppo politico Jesi in Comune, la giornalista jesina insieme al marito cantautore Marco Rò ha raccontato il dramma dei profughi siriani costretti non solo a dover lasciare la propria terra di origine, a causa del conflitto, ma condannati a non potervi ritornare. Un estratto dello spettacolo della compagnia di Apiro, con Fiorenza Montanari, Andrea Quattrini e Mattia Renzi, ha aperto uno squarcio nella serata: il dramma della guerra, di uomini, donne e bambini ha colpito il pubblico come un pugno sullo stomaco.

«Il concetto di “casa” torna spesso nelle interviste di Laura – ha detto Montanari – per questo lo abbiamo pensato come il filo rosso dello spettacolo che debutterà al Mestica di Apiro il prossimo 14 dicembre».

Tangherlini Piccolo

“No place like home” della compagnia Teatro di Onisio

Laura Tangherlini e Marco Rò, che avevano già incontrato gli studenti in mattinata, hanno tradotto anche in musica emozioni e storie dei profughi che hanno conosciuto.

«Oltre all’offensiva contro i Curdi di cui si parla in questo periodo – ha detto la giornalista – ci sono altre aree vicino al confine con la Turchia che sono nella medesima situazione. Si pensi che la città di Idlib prima del conflitto aveva 75 mila abitanti, ora ne ha 3 milioni: l’economia siriana è ferma, solo il mercato nero legato ad Assad lavora. La ricostruzione ha cifre importantissime, la Cina potrebbe intervenire ma Turchia e Russia hanno interessi importanti nell’area che vanificano ogni intervento».

Matrimonio siriano, il viaggio continua“, con illustrazioni dello jesino Alex Massacci, è stata l’occasione per devolvere altri aiuti ai profughi in Libano e in un orfanotrofio in Turchia: medicinali, abiti, giochi e cartoleria per i bambini. La giornalista jesina non ha negato momenti di commozione: «Ci sono state occasioni in cui l’emozione ha preso il sopravvento, in cui non ho resistito al racconto di persone che vivevano con semplicità e che in un attimo hanno perso tutto».

Bellissime le immagini del reportage di Laura Tangherlini che documentano la cruda realtà dei profughi ma anche la resilienza di queste persone che cercano di reagire nonostante tutto.

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(e.d.)

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