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JESI NUOVO PALASPORT, LARDINELLI: «DISPIACIUTI DAL NO DEL COMUNE»

L’amministratore unico: «Chiederemo un incontro al Sindaco per i chiarimenti necessari. Se la bocciatura è frutto dei paventati rischi finanziari, abbiamo gli strumenti per superarli»

JESI, 29 ottobre 2019 – Il progetto per la riqualificazione dell’area sportiva di via Tabano presentato dall’Aurora Basket è stato respinto dal sindaco Massimo Bacci e dai suoi assessori.

La proposta prevedeva la costruzione di una nuova struttura, adiacente all’Ubi Banca Sport Center, adibita a ospitare due campi da basket, spogliatoi, palestre, spazi per la fisioterapia, foresteria per gli atleti e un locale da destinare ad attività commerciale di ristoro. Circa tre milioni di euro il costo dell’operazione. Dietro al “no” arrivato da Piazza Indipendenza, motivazioni prevalentemente economiche.

Altero Lardinelli

Sponsorizzazioni, l’attuale capitale sociale della società proponente, e i meccanismi di garanzia in caso di inadempienze, non hanno convinto. Da casa Aurora, il patron Altero Lardinelli, seppur sollevato dai risultati sportivi della squadra, non nasconde l’amarezza: «Siamo dispiaciuti – afferma il numero uno arancio blu – le motivazioni che sono pervenute dal Comune sono piene di inesattezze. Basti pensare che vengono contestati requisiti da dichiarare in sede di gara, a proposta approvata, non alla sua presentazione. Come pure abbiamo ampiamente chiarito i criteri di gestione dell’impianto».
Lardinelli, però, non considera del tutto chiusa la partita: «Chiederemo un incontro al Sindaco per i chiarimenti necessari. Se la bocciatura è frutto dei paventati rischi finanziari, abbiamo gli strumenti per superarli».
In attesa di possibili sviluppi, resta in campo l’ipotesi avanzata dalla Uisp, per una riqualificazione da oltre 800 mila euro. In ogni caso, entro questo 2019, definiti tutti gli approfondimenti, si prenderà una decisione definitiva. Di certo, anche l’attuale Palas, pur restando confortevole per gli spettatori, inizia a sentire il peso degli anni.
Dopo il problema delle infiltrazioni d’acqua, ora anche gli oramai vecchi tabelloni luminosi fanno le bizze. Ancora tutte incredibilmente aperte le criticità legate all’accesso e alla possibilità di praticare sport per le persone costrette a muoversi in carrozzina. Bagni funzionali non ce ne sono, e per arrivare negli spogliatoi o al parterre gli unici accessi sono rappresentati da scale, senza possibilità alternative.
Non “il massimo” per una città europea dello sport.
Marco Pigliapoco
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