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JESI “Onda Parata” il teatro di strada che diverte e fa riflettere

In un periodo in cui gli artisti sono “a casa” nasce una performance adatta a essere vista da balconi e finestre

JESI, 29 luglio 2020 – Un appuntamento divertente ma anche ricco di spunti di riflessione sull’arte e, in particolare, sul teatro in questo momento di emergenza sanitaria.

Onda Parata si è fatta conoscere ieri sera nel piazzale di Largo Salvatore Allende: un nutrito gruppo di spettatori, distanziati, decine di famiglie affacciate alle finestre hanno assistito a una performance che ha l’obiettivo di coinvolgere la comunità dei ragazzi e non solo, con azioni teatrali di strada.

Due attori, nei panni di operai comunali, hanno raccolto il pubblico nella piazzetta dove hanno annunciato l’abbattimento delle palazzine per far posto a un teatro, anzi al “più grande teatro delle Marche“.

Il lavoro inizia come un teatro invisibile dove i due attori, “armati” di megafono, hanno presentato il progetto urbanistico e comunicato l’immediato sgombro delle palazzine. Citazione d’autore visto che il riferimento è quello al film “Amici Miei” di Mario Monicelli. Ovviamente c’è un equivoco che un’attrice e un musicista, che in quel momento passano in bicicletta per il luogo della performance, chiariscono: per fare il teatro basta una musica. Da questo momento inizia un gioco, fatto di gag continue e personaggi che si alternano nel tentativo di rispondere alla domanda: Cos’è il teatro? Un gioco divertente, interattivo e musicale, in fin dei conti è una festa, che si può fare con tutti e ovunque.

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Tranquillizzati i residenti, i quattro attori hanno messo in scena una performance nata nel periodo di emergenza Covid-19, come sperimentazione-ricerca creativa del personale artistico dell’Atgtp (Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata), che ha l’obiettivo di coinvolgere la comunità dei ragazzi e non solo, con azioni teatrali/performance di strada.

Un progetto nato per non interrompere l’attività e per ricercare nuove modalità di coinvolgimento del pubblico. Il tentativo è stato quello di contribuire a ricucire relazioni; animare le comunità con interventi culturali per promuovere benessere e condivisione. In un periodo in cui i teatri sono chiusi e gli artisti “a casa” ci si è interrogati su cosa è il teatro. È un luogo? Un incontro? Una maschera? Una festa? Così è nata questa scena di strada, adatta anche per essere vista dai balconi, terrazzi e finestre.

(e.d.)

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