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Cronaca

JESI OSPEDALE “CARLO URBANI”, LA LISTA DELLE PROTESTE È MOLTO LUNGA

JESI, 28 dicembre 2016 – Le lunghe attese al Pronto Soccorso dell’ospedale sono all’apice delle lamentele sui servizi sanitari.  Anche non ce n’era bisogno, viste le continue proteste apparse quasi settimanalmente sulla stampa, il dato emerge dalle “denunce” arrivate sul tavolo del Tribunale per i Diritti del Malato (TdM) che hanno sfiorato le cento segnalazioni.

Pasquale Liguori, presidente del TdM

Il dato è contenuto nel resoconto di fine anno stilato dal Presidente del TDM, il dottor Pasquale Liguori. Stando ai dati in suo possesso sono molti i campi interessati dal malumore dei pazienti; si va, come detto, dai disagi patiti nell’area del Pronto soccorso, sia dai pazienti che dai loro accompagnatori, alle “difficoltà d’accesso alle prestazioni, riduzione dei posti letto e delle sedute operatorie, mancata manutenzione delle strutture e delle apparecchiature, difficoltà nel rapporto con medici di famiglia, pediatrie guardia medica, lentezza nella procedura di riconoscimento della invalidità e dell’handicap, maggiori criticità nella rete dell’emergenza/urgenza”. La lista redatta dal TdM non finisce qui, a tutte queste anomalie nell’erogazione di un servizio basilare qual è quello riferito alla salute, i cittadini hanno inserito anche “le richieste di assistenza medico/legale per presunti danni da interventi chirurgici”.

L’analisi del Dr. Liguori mette in evidenza anche un altro aspetto, già apparso nella relazione dello scorso anno, vale a dire il ricorso alla medicina privata da parte dei cittadini “per tutte quelle prestazioni a più basso costo (ecografie, esami del sangue, rx, ecc.) non perché non vogliono usufruire del Servizio Sanitario Nazionale – specifica il TdM – ma perché vivono ogni giorno l’assurdo di liste d’attesa lunghissime, oltre al peso dei ticket”.

Ed ecco l’invidiabile classifica delle inefficienze della sanità jesina desunta dalle 156 segnalazioni. Già detto delle lunghe attese per l’accesso alle prestazioni diagnostiche e per visite, che hanno toccato il 60% del totale, con punte del 40% nel campo degli interventi ortopedici. Gli errori sanitari segnalati sono stati 12 nel campo della diagnostica e della chirurgia; tutto bene, invece, in materia di terapie. “L e aree interessate ai presunti errori – leggiamo nella relazione – sono state quelle dell’ortopedia, odontoiatria, ginecologia, ostetricia e urologia. Da una disamina più dettagliata dei casi di presunti errori giunti al nostro servizio in due casi su tre (60%) abbiamo sconsigliato l’azione legale in quanto mancava il nesso di casualità. Dato importante da sottolineare – precisa il TdM – è che sulle denunce fatte dai cittadini ha inciso in maniera determinante la mancanza di una adeguata informazione fornita al paziente”.

Tra le denunce ricevute dal TdM non mancano certamente quelle relative ai medici di famiglia, pediatri e guardie mediche che si sarebbero  rifiutate di effettuare visite domiciliari. Segnalazioni in deciso aumento, visto che hanno raggiunto più di un terzo del totale.

Dall’analisi delle segnalazioni sono emerse pecche anche nei confronti delle RSA dove sarebbe l’assistenza medico infermieristica sarebbe scarsa, “oltre ai costi eccessivi delle rette”.

Insomma una sanità che non fa certamente una buona figura in una società  che lamenta sempre più disattenzioni da parte di chi preposto alla guida politica amministrativa e operativa; disattenzione particolarmente evidente nei confronti dell’Ospedale Carlo Urbani e dei servizi che questo offre.

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