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Cronaca

JESI Parco del Vallato, vandalizzata l’altalena per disabili

L’ennesimo episodio di inciviltà rivolto ai “giochi senza barriere” fatti installare dalla madrina del Dream Day, Selena Abatelli

JESI, 22 novembre 2020 – «Non ho parole, non ho più parole, forse più parolacce che non mi pare il caso di dire – tuona esasperata Selena Abatelli, madrina del Dream day sempre vicina alle persone disabili, soprattutto bambini, con la Fattoria dei Sogni (da poco visitata dai ladri e vandalizzata) e le altalene speciali -. Qui è un problema di civiltà di noi adulti che non sappiamo più educare i ragazzi! Dove sono i genitori, mi chiedo? Sì, sono a favore delle telecamere al Parco del Vallato dopo questa ennesima distruzione di un’altalena, ma i dispositivi elettronici non possono svolgere il lavoro della famiglia, ben vengano per individuare i responsabili ma non devono sostituire la civiltà. Io mai e poi mai mi sono sognata di andare a distruggere qualcosa che appartenesse alle comunità, oggi invece i ragazzi lo fanno con cattiveria e sprezzo della giustizia, sono amareggiata e tanto, tanto, tanto arrabbiata».

Dello stesso tenore il commento di Damiano Paoletti, ex presidente del comitato Parco del Vallato, che lamenta: «Sono due giorni che vedo l’altalena rivolta ai disabili ridotta così e ci sto male, sono anni che ci stiamo battendo per avere le telecamere ma nessuno se ne interessa, lockdown o no qui tutte le sere ci sono gruppi di giovani che urlano e distruggono tutto fino a notte inoltrata, non se ne può più, qualcuno si deve assumersi le proprie responsabilità».

«Non faccio più parte del comitato, non mi sono mai schierato politicamente e mai lo farò ma sono a difesa di tutto ciò che è civiltà, e vedere una cosa così fa male al cuore».

L’altalena per disabili al Parco del Vallato era stata inaugurata nel 2015 ma più volte presa di mira dai vandali.

«Non possiamo dare la colpa al Comune, al Sindaco o alle forze dell’ordine – conclude la Abatelli -, qui l’unica responsabilità ce l’hanno le famiglie che hanno scelto di non educare più i propri ragazzi al rispetto».

E conclude Massimiliano Lucaboni, da sempre vicino a queste tematiche sociali: «Per l’ennesima volta vandali all’assalto – dichiara -, non è la prima volta e non sarà l’ultima. Sfortunatamente e al di là del coprifuoco la situazione non cambia, a dimostrazione che è ormai una patologia endemica nella città.[nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb] Ormai è necessario che pattuglie della Polizia Locale siano per la città in turnazione notturna. E se per fare deterrenza bisogna armare i nostri agenti, lo si faccia. Oggi troppe risorse vengono impiegate per i controlli anti-Covid e la sicurezza nelle nostre città viene in parte a soffrirne. L’ultimo esempio è stata la rapina in tabaccheria. Forze dell’ordine e Amministrazione comunale devono interagire e garantire alla nostra città maggiore sicurezza. Di notte come di giorno».

 

Una vergogna per le tante persone che si prodigano a rendere Jesi una città migliore a portata di tutti, ma anche tanto rammarico e tristezza.

Cristina Amici degli Elci

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