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Cronaca

JESI Percosse alla moglie, provvedimento di allontanamento da casa per il coniuge

La donna, esasperata dai comportamenti e dalle azioni del marito, dopo il ricovero presso una struttura sanitaria, aveva chiesto aiuto ai medici che si erano presi cura di lei

JESI, 12 ottobre 2021 – Personale della Polizia di Stato, ha dato esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare nei confronti di un uomo, 26enne del Bangladesh, con divieto di avvicinarsi alla moglie.

La notizia agli organi investigativi, è scaturita dalla segnalazione da parte dellAsur di Jesi, che segnalava una donna in grave stato di disagio per problemi connessi alla convivenza con suo marito.

L’attività investigativa – coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona – permetteva di raccogliere informazioni circa i maltrattamenti subiti dalla donna all’interno delle mura domestiche: lesioni, percosse, ingiurie, minacce e molteplici atti di disprezzo e di offesa alla dignità, tali da provocare nella vittima un profondo senso di prostrazione morale e fisica.

La donna, esasperata dai comportamenti e dalle azioni del marito, dopo il ricovero presso una struttura sanitaria, aveva chiesto aiuto ai medici che si erano presi cura di lei.

Di qui la segnalazione all’Autorità giudiziaria che delegava la Polizia di Stato allo svolgimento delle indagini.

La vittima, veniva quindi messa in protezione in una struttura designata dai Servizi sociali, mentre l’uomo veniva raggiunto nel domicilio coniugale dagli agenti della Polizia di Stato che gli applicavano il provvedimento di allontanamento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ancona.

La corretta sinergia tra tutti gli uffici presenti sul territorio (Polizia di Stato, Asur, Autorità giudiziaria) – rileva la Questura – ha assicurato la tempestiva risposta in termini di sicurezza ed efficacia dell’intervento, a tutela delle donne ed in generale delle possibili vittime di violenza, a cui la Polizia di Stato esprime vicinanza e disponibilità assoluta, rammentando che una via di uscita c’è sempre e che le donne non sono sole nel loro percorso di emancipazione dalla sofferenza e dai maltrattamenti. 

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