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Cronaca

JESI PIAZZA PERGOLESI ANCORA TEATRO DI UN MESSAGGIO MINATORIO

Scritta piazza Pergolesi

JESI, 16 agosto 2018Non è finita. Un altro messaggio dai toni, è il caso di dire, roventi e minatori ha fatto la sua comparsa, lunedì scorso, in piazza Pergolesi dopo quello che aveva coinvolto il sindaco Massimo Bacci.

Tracciato con un gessetto bianco sul muro accanto alla galleria d’arte 2G in modo molto esplicativo recita, in un misto di italiano e lingua locale: «Viscido comunista te damo fogo, lascia lavorà Bacci». La firma affidata al simbolo della svastica, stavolta in pennarello nero (foto in primo piano).

Quasi un botta e risposta, dunque, rifacendosi all’altro messaggio, comparso alla fine di luglio, sempre da quelle parti, dove al primo cittadino, in sostanza, non si augurava proprio una lunga vita. Di qui la reazione di tanti, cittadini e forze politiche, che espressero solidarietà al Sindaco.

Galleria d'arte 2G

Il messaggio minatorio scritto sul muro accanto alla galleria d’arte

Chi esercita la propria attività in piazza Pergolesi, vista la presenza del cantiere, non vede di buon occhio l’opera di restyling soprattutto perché la recinzione ne ha relegato in secondo piano la visibilità. Ma le polemiche sono state e sono a tutto campo, visto che è sorto anche un comitato – Nessuno tocchi Pergolesi – avverso allo spostamento della statua previsto dal progetto. Comunque, posizioni che non hanno mai travalicato la soglia della correttezza dialettica. Stavolta un bis che lascia perplessi.Piazza Pergolesi

E al quale fa riferimento Vittorio Massaccesi, ex sindaco e tra i promotori del comitato Nessuno tocchi Pergolesi, il quale si è sentito in dovere di intervenire con una nota, inviata proprio a Bacci, nella quale intende «rimarcare, come da sempre, la totale condanna di ogni parola e di ogni azione che non rispetti la persona di chiunque e la liberà democratica. Si può non essere d’accordo sulla soluzione di un problema  cittadino  – e io sono uno di quelli in merito al monumento Pergolesi – ma a nessuno è permesso venire meno al rispetto totale delle persone e, più ancora, di chi democraticamente è delegato a rappresentare i cittadini e la città. A te e a quanti in qualche modo si intende colpire con inaccettabili espressioni e simboli, esprimo tutta la mia solidarietà».

(p.n.)

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