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JESI PIAZZA PERGOLESI, L’UNIONE CIECHI: «MANCANO PERCORSI PER NON VEDENTI»

«Mancata applicazione dei piani Peba, quando bisogna intervenire per rendere più semplice la vita dei cittadini con disabilità, le aspettative vengono disattese»

JESI, 6 dicembre 2019 – «Ancora oggi, a 30 anni dall’approvazione delle leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche, siamo costretti ad alzare la voce perché vengano applicate, perché i diritti delle persone con disabilità e la loro mobilità in autonomia siano semplicemente rispettati».

Il presidente della sezione territoriale di Ancona dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Andrea Cionna, interviene sui lavori per la riqualificazione di Piazza Pergolesi  a poche ore dalla apertura ufficiale, e sulla mancata realizzazione di percorsi tattili che consentirebbero anche alle persone non vedenti di muoversi in libertà senza rischiare incidenti.

«Il “caso Jesi” – si legge in una nota – era stato sollevato da Ivo Mercuri, geometra comunale oggi in pensione, che con una lettera indirizzata agli amministratori comunali aveva evidenziato la mancata applicazione dei piani Peba».

I piani  di eliminazione delle barriere architettoniche la cui adozione era stata annunciata proprio dal Comune di Jesi nel maggio del 2018: «Ci si impegna nella stesura dei Peba – sottolinea Cionna – ma poi, sul pratico, quando bisogna intervenire per rendere più semplice la vita dei cittadini con disabilità, le aspettative vengono disattese. Come nel caso della piazza: le nuove panchine sono un pericolo per i non vedenti, se non c’è la possibilità di segnalarle attraverso percorsi tattili. Perché non si è proceduto in questa direzione?».

Ormai in dirittura d’arrivo, il cantiere di Piazza Pergolesi si è protratto nel tempo arrecando danni ai commercianti e imponendo un risarcimento al Comune.

Stesso problema riguarda la sistemazione dei semafori sonori ma quello che indigna di più è il rifacimento di Piazza Pergolesi «anche perché – prosegue il presidente – in corso d’opera gli interventi hanno un costo minore e non capiamo il motivo di tale immobilità. Questa sezione territoriale invita gli amministratori comunali a spiegare i motivi che hanno condotto alla scelta attuale e a rivedere il progetto in modo da inserire gli indispensabili strumenti per garantire l’adeguata fruibilità della piazza a tutti i cittadini. Comprese le persone con disabilità visiva».

I piani di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) sono gli strumenti in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi per il raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini.

«Introdotti nel 1986 e integrati con la legge 104 del 1992, che ne ha esteso l’ambito agli spazi urbani, sono lo strumento individuato dalla nostra normativa per monitorare e superare le barriere architettoniche presenti sul territorio. Il Piano, di cui ogni Comune dovrebbe già essersi dotato da tempo, può riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani come strade, piazze, parchi, giardini ed elementi di arredo urbano».

(e.d.)

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