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JESI Pietro Bologna: «Con le liste civiche per continuare il lavoro intrapreso»

«Più uno si vuole occupare del “benessere” del cittadino, al di fuori delle convenienze e delle logiche partitiche, più viene attaccato»

JESI, 12 aprile 2022 – Ho sempre detestato chi, per tornaconto personale o del consesso di cui fa parte, strumentalizza pensieri, azioni, situazioni varie che coinvolgono un soggetto da loro considerato un avversario, talvolta stravolgendo completamente il senso “dell’azione” di cui vogliono parlare. Talvolta dandone una valenza anche politica che coinvolge tutto e tutti.

Siamo alla vigilia del voto per scegliere il nuovo Sindaco di Jesi e si cominciano a vedere e sentire commenti che nemmeno Samuel Beckett nel suo Teatro dell’Assurdo avrebbe potuto immaginare.

La sinistra cittadina commenta la candidatura della lista civica per Matteo Marasca etichettandola come una lista di destra. Argomenta questa asserzione commentando anche il fatto che Forza Italia ha deciso di appoggiare la lista civica suddetta.

Ma questa è la motivazione che ha guidato la scelta di Forza Italia:

«Al di là dei posizionamenti, Forza Italia ha apprezzato il modo di amministrare del Sindaco Massimo Bacci e le liste civiche che lo hanno sostenuto in questi due impegnativi mandati. Pensiamo sia giusto dare fiducia a chi ha dimostrato di meritarsela. Abbiamo preso atto dei risultati ottenuti in città in questi due anni e crediamo doveroso assicurare la continuitàFuori dalle logiche di schieramento e delle segreterie politiche, la città di Jesi viene prima di tutto».

Tanto di cappello! Per la prima volta un partito politico, a suo discapito, si fa da parte, per il bene del cittadino.

Di contro, la destra commenta la lista civica di Marasca come di sinistra perché Matteo Marasca era del Pd, etichettandolo come un opportunista e visto quasi come un traditore.

Assolutamente assurdo.

Più uno si vuole occupare del “benessere” del cittadino, al di fuori delle convenienze e delle logiche partitiche, più viene attaccato.

Senza pensare poi agli attacchi alla Amministrazione Bacci: non ha fatto nulla, ha sbagliato tutto, ha speso male i soldi, ha solo promesso, sono cinque anni che la scuola tal dei tali deve essere messa a norma, per non parlare del ponte di via Marconi e via discorrendo.

Invito i signori che protestano, prima di parlare, di studiare a fondo i vari casi e dopo averne preso conoscenza, prima di fare accuse gratuite, spiacevoli e false, di chiedere al Sindaco Bacci un incontro pubblico nel quale presentare le varie “argomentazioni” e farsi rispondere in proposito. È una questione di onestà.

Ma d’altronde molti non lo vorranno perché non gli conviene e, come sempre, perché hanno solo loro in mano la verità.

Finisco queste poche righe con un’allegoria, o una similitudine se si può chiamare così, che vuole essere di buon auspicio:

Vincent Van Gogh, in alcune lettere che scrisse a suo fratello Theo, descrisse lo stato d’animo che provava di fronte alla tela bianca. Lo descrive come uno stato d’angoscia che lo paralizza: come se la tela bianca fosse un vuoto che gli rende impossibile l’inizio del lavoro. 

Emilio della Vedova, anche lui un grande artista del Novecento, diceva che quando i suoi allievi si paralizzavano di fronte al bianco della tela e non riuscivano a procedere nella creazione dell’opera, lui gli andava vicino con un secchio pieno di pittura, ci immergeva uno spazzolone e dava un colpo di colore sulla loro tela bianca, rendendo così possibile il movimento della creatività. 

Cosa c’è di fondamentale e profondo in questo gesto? 

Innanzitutto, il coraggio di oltrepassare i pregiudizi, le regole, le credenze, le divisioni, le categorie limitanti, rappresentate dal bianco della tela. 

Come quando ci si mette a scrivere qualcosa e arrivano gli spettri di Tolstoj, Kafka, eccetera… 

Ma quel movimento, quell’impronta iniziale, quel lascito, renderà possibile, per l’Amministrazione di questa città, il proseguimento dei lavori delle liste civiche che continueranno il lavoro intrapreso negli anni precedenti.

Quest’ultime si troveranno infatti avanti a una tela che non sarà più bianca, ma sarà colorata e arricchita dalle esperienze precedenti. 

È altresì perspicuo, per onestà, che la passata Amministrazione possa aver fatto degli errori, questo è umano, ma è altrettanto chiaro che sono errori fatti in piena onestà e senza interessi personali.

E questo è incontrovertibile.

Pietro Bologna – candidato liste civiche

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