Segui QdM Notizie

Cronaca

JESI Piscina comunale: «Siamo pronti a ripartire»

Si va verso la riapertura della struttura gestita dal Team Marche, in corso l’adeguamento degli spazi esterni, previste tante nuove attività

JESI, 10 maggio 2021 – Dopo uno stop prolungato di diversi mesi, si va verso la riapertura della piscina comunale “Bocchini” in via del Molino – gestita dal Team Marche. In corso l’adeguamento degli spazi esterni, gli unici usufruibili secondo il nuovo protocollo previsto per le zone gialle, con le necessarie misure di distanziamento e percorsi dedicati.

Quando riaprirete?

«La normativa ci indica il 15 maggio come data per la riapertura delle vasche estive – comunica il presidente Mirko Santoni – ed è anche la data sui cui stiamo convergendo, laddove l’attrezzatura e tutta l’attività si possa spostare fuori. Per questo forse arriveremo al 23, slitteremo di una settimana. Le condizioni esterne sono importanti, il legislatore, ad oggi, non ci ha ancora comunicato se sia possibile utilizzare la vasca interna. Quello che sappiamo è che la normativa non consente l’utilizzo degli spogliatoi, ritenuti maggiormente  a rischio. Devo dire che l’impianto di Jesi ha una filtrazione e un ricambio d’aria di una tecnologia molto avanzata e superiore di quello di un centro commerciale. Inoltre, non abbiamo registrato casi particolari, cluster o focolai. Pertanto lo riteniamo un ambiente estremamente sicuro. Siamo pronti a ripartire».

Mirko Santoni

Per quanto riguarda l’organizzazione interna è prevista una restrizione degli accessi con un controllo all’ingresso dell’impianto. I corsi non hanno invece subito particolari modifiche ma continuano a seguire i trend del mercato.

«Secondo gli studi che abbiamo fatto si andrà sempre più verso un pubblico dai 25-50 anni che ha la necessità di avere un’attività più smart e libera da vincoli. Abbiamo quindi ipotizzato dei prodotti di utilizzo singolo e di gestione giornaliera: le persone potranno scegliere il tecnico, la finalità della lezione e fare lezione uno a uno, massimo uno a due finalizzate al miglioramento della forma fisica, dell’attività di rieducazione e di fitness. La nuova modalità si chiamerà Pitness. Oltre a questo, da settembre, lavoreremo molto su alcuni filoni come ad esempio l’attività agonistica che per noi è un valore aggiunto importante e stiamo anche lavorando su progetti per la terza e quarta età. Sarà un adattamento dell’offerta alla domanda, nella speranza che questa situazione pandemica finisca».

Siete preoccupati per il futuro?

«Ci troviamo in una situazione di incertezza perché non sappiamo ancora se potremo riaprire la vasca interna e come, quindi aspettiamo direttive dal comitato tecnico scientifico. La proiezione per le Marche mi dà fiducia: siamo arrivati a 650mila vaccini su un milione e quattrocento mila in generale. Inoltre il servizio che erogano questi impianti è molto localizzato, sebbene l’attività estiva abbia un raggio di incidenza maggiore, nell’inverno occorrono circa dieci-quindici minuti di macchina e si può utilizzare l’impianto. In estate gli utenti fanno anche 20-25 minuti o anche mezz’ora perché poi stanno sull’impianto per tutta la giornata. Stiamo infatti allestendo un bar con varie attività: oltre al nuoto libero riprenderemo con attività corsistica, che abbiamo dovuto interrompere con i lockdown. Un’altro settore su cui abbiamo investito molto è il fitness: ma anche in formazione, in coordinamento, in un referente che seguirà l’andamento della struttura, in nuove macchinari e attrezzature».

Zona bar all’esterno della struttura

«Siamo ancora in attesa di un incontro con la regione. Abbiamo richiesto un tavolo, come gestori marchigiani, per poter essere ascoltati e gestire al meglio questa fase di ripresa. Chiederemo di intervenire se è possibile sulla tariffa dell’acqua, con una moratoria, e sui costi figurati dei dipendenti. Un sostegno alle aziende che avranno la volontà di reinvestire su se stesse e sulle proprie risorse umane, assumendole a tempo indeterminato. Il costo non dovrebbe ricadere tutto sul gestore che in questa fase è già in sovraccarico perché deve smaltire i debiti accumulati. Non sarebbero sostegni a pioggia su chiunque ma mirati su chi si rimette in piedi e guarda avanti. Per noi è stato complicato fino ad ora, non abbiamo mai avuto un quadro normativo: nessuno ci ha detto come gestire la struttura con le sue manutenzioni, le sue problematiche e i suoi costi e che aiuto dare ai ragazzi che vi lavoravano».

Cora Ceccarelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News