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JESI PONTE SAN CARLO CHIUSO AL TRAFFICO PESANTE, ROMINA PERGOLESI: «PROPORRÒ UN BANDO STRAORDINARIO»

camion ponte san carlo

«Occorre riqualificare le strutture più a rischio» sostiene la consigliera regionale. E Claudia Lancioni, consigliera comunale: «Nonostante il divieto in atto i camion continuano a transitare»

JESI, 18 agosto 2018 – Giornata di lutto nazionale, oggi 18 agosto, per i funerali solenni dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova.

Ora ogni Comune fa i conti con la manutenzione dei propri ponti e viadotti e a Jesi, lo sappiamo bene, c’è in ballo la questione del ponte San Carlo sul fiume Esino, che collega la città al quartiere Minonna e porta all’imbocco della superstrada Ss 76,  chiuso al traffico, dal 21 maggio scorso, dei mezzi più pesanti di 35 quintali. Vale a dire autobus e camion.

La struttura soffre l’aumento del passaggio veicolare e si è reso necessario interdirla, in via prudenziale, per evitare conseguenze nefaste. Nonostante tutti i problemi che tutto questo sta comportando e comporterà.

Va abbattuto e ricostruito, secondo la perizia tecnica, ma mancano i 4 milioni necessari, per il momento.

«Oggi, giornata di lutto nazionale per la tragedia di Genova – dichiara Romina Pergolesi, consigliere regionale 5 Stelle – siamo tutti chiamati a rispettare il dolore dei familiari delle vittime. La rabbia e il rancore non riporteranno in vita le persone decedute a seguito del disastro, ma è naturale, come italiani e come portavoce dei cittadini nelle istituzioni, provare una profonda indignazione per una tragedia che si sarebbe potuta evitare. Spetta alla giustizia individuare e punire i responsabili del crollo del ponte Morandi».
«Da domani, tutti insieme, dobbiamo iniziare a recuperare e rimettere in piedi questo nostro Paese. Non abbiamo bisogno di grandi opere, ma di manutenzioni ordinarie e straordinarie, quelle che non portano voti ma donano benessere e serenità ai cittadini».

«Ci sono diverse situazioni nelle Marche da monitorare – afferma la consigliera – , a partire da alcuni ponti che necessitano di importanti lavori di consolidamento. Da jesina penso immediatamente a ponte San Carlo. A tale proposito, presenterò un’istanza in Regione affinché venga predisposto un bando straordinario, con relativi fondi, per la riqualificazione delle infrastrutture più a rischio nelle cinque province. A Genova non vi è stata alcuna fatalità, così come non è stata colpa del destino sull’A14, o sulla Milano-Lecco, tanto per ricordare analoghi casi recenti.
È il momento di ricostruire il futuro dell’Italia, ripartendo proprio dallo spirito, dal senso di comunità e dalla forza di quanti, nelle tragedie, continuano a scavare senza sosta fra le macerie».

Alle dichiarazioni di Romina Pergolesi si aggiungono quelle di Claudia Lancioni, consigliera comunale pentastellata.
«Quello che è successo a Genova ci fa inevitabilmente pensare al nostro ponte, ci fa un po’ paura questa situazione, anche se sicuramente diversa», riflette la consigliera.

«Notiamo però che spesso i camion passano nonostante il divieto e allora ci chiediamo se siano state prese tutte le precauzioni, se siano stati fatti i controlli fino all’ultimo centimetro del ponte. Dovremmo dare alcune priorità a questa città, abbandonare progetti inutili e concentrare tutto sulla sicurezza».

«Mi vorrei soffermare ancora sul fatto che nonostante il divieto di percorrenza dei camion e le sanzioni comminate fino a oggi il presidio, data la  situazione, dovrebbe essere permanente, dato che il traffico di mezzi pesanti continua imperterrito. Oppure istituire varchi elettronici su entrambi i lati. Non solo, anche incrementare la cartellonistica che non è sufficiente. All’uscita della superstrada è stata predisposta apposita cartellonistica per avvisare i camion che il ponte San Carlo è chiuso? Siamo sicuri che i soldi spesi in altri grandi opere non potevano essere impegnati in qualcosa di più  importante come la sicurezza dei cittadini?».

Cristina Amici Degli Elci

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