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Cronaca

Jesi Ponte San Carlo, da lunedì l’accantieramento ma non mancano le lamentele

L’incontro dell’Amministrazione comunale con i residenti del quartiere Minonna per fare chiarezza sulle tempistiche del cantiere e sulle tre giornate di chiusura preventiva, dal 5 al 7 giugno

Jesi – E’ previsto per lunedì prossimo, 29 maggio, l’accantieramento al Ponte San Carlo, che dopo le operazioni di verifica archeologica preventiva e la bonifica dalla eventuale presenza di ordigni bellici, costituisce il primo passo per le operazioni propedeutiche allo spostamento dei sottoservizi che avrà luogo entro fine agosto. Per poi procedere alle operazioni di demolizione e ricostruzione del ponte. Saranno 400 i giorni di lavori la cui conclusione è prevista per fine luglio 2024.

Sono queste le tempistiche dell’intervento al Ponte San Carlo definite giovedì dall’assessore ai lavori pubblici, Valeria Melappioni, nel corso dell’incontro tra l’Amministrazione comunale e i residenti del quartiere Minonna e delle zone limitrofe, ospitato nei locali della parrocchia di Sant’Antonio Abate.

I risultati del questionario sottoposto ai residenti, la definizione dei percorsi alternativi alla viabilità, l’ampliamento del servizio di trasporto pubblico, l’ufficio di prossimità e l’ipotesi di un presidio sanitario, sono le tematiche portate all’attenzione dei cittadini dall’Amministrazione durante l’incontro. Presenti il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessore Valeria Melappioni, la dott.ssa Elena Calabrese dell’Ufficio di supporto agli organi di direzione politica, Manuela Marconi del Servizio infrastrutture e viabilità del Comune di Jesi e Paola Cesaroni della Polizia Locale.

A testare la funzionalità delle ipotesi proposte sarà la prova di chiusura preventiva del ponte, che sarà effettuata nelle giornate del 5, 6 e 7 giugno.

«Una prova che ci è stata suggerita dalla Prefettura e che abbiamo concertato insieme a tutti i soggetti coinvolti nella tutela della sicurezza dei cittadini che partecipano al tavolo di lavoro per l’intervento al ponte», ha spiegato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo.

«Abbiamo scelto queste giornate, in cui ancora sono aperte le scuole, affinché sia una prova più veritiera possibile e ci permetta di individuare criticità e problematiche», ha aggiunto Valeria Melappioni.

Secondo il sondaggio sottoposto ai residenti al quale ha risposto il 46% dei nuclei familiari, la fascia oraria di punta per gli spostamenti risulta quella prima delle otto di mattina, che corrisponde al momento dell’uscita da casa per lavoro o per andare a scuola. La giornata con più alto transito è quella del lunedì. Sono 1.736 gli spostamenti alla settimana che le famiglie del quartiere effettuano da e verso il centro città. La fascia di residenti in età lavorativa, compresa tra i 18 e i 65 anni, rappresenta il 60% degli abitanti del posto. Questi i dati illustrati dalla dott.ssa Calabrese.

«Durante la prova – ha rassicurato il Sindaco – come Amministrazione saremo costantemente presenti con l’ufficio di prossimità, nei locali della parrocchia, ufficio che sarà mantenuto anche durante tutta la fase dei lavori per garantire un colloquio costante con la cittadinanza».

Nei 3 giorni di prova, la viabilità sarà deviata lungo due direttrici, lato ovest e lato est: su via Piandelmedico e via Roma (svincolo su via Spina) per raggiungere la zona ovest e il centro città, oppure sullo svincolo della superstrada, con l’ingresso a Jesi Centro e uscita a Jesi Est, per raggiungere la zona industriale e la parte est della città.

Ai mezzi di emergenza, durante la prova, sarà garantito il passaggio sul ponte. Mentre durante la chiusura agli stessi sarà consentito l’accesso al guado di cantiere, per entrare nel quartiere di Minonna, se il livello del fiume lo consentirà. Mentre per l’uscita, soprattutto se è previsto il trasporto di un paziente, il tragitto sarà quello della viabilità alternativa per motivi di sicurezza.

Manuela Marconi e Paola Cesaroni

Oltre al presidio farmaceutico, che è già operativo da due settimane, il Sindaco ha espresso la possibilità di allestire un presidio medico nel quartiere «ipotesi di cui stiamo valutando la fattibilità», ha detto.

Accantonata definitivamente la possibilità di realizzare un guado utile al passaggio degli autoveicoli e dei pedoni «se pensiamo che negli orari di punta il ponte è attraversato da 990 veicoli, è impensabile che gli stessi possano transitare su un guado, che richiederebbe, tra l’altro, anche la costruzione di una strada alternativa, non essendo via Esino una via idonea a reggere un traffico così sostenuto», ha spiegato la dott.ssa Marconi.

Qualche lamentela accesa tra i residenti, sull’inutilità della prova di chiusura e sull’aumento del traffico nel quartiere, soprattutto in via Piandelmedico. Un percorso, hanno sottolineato gli abitanti, molto frequentato da ciclisti e pedoni in cui tuttavia le auto esagerano anche con la velocità.

Di qui la richiesta di una maggiore presenza della Polizia Locale, che possa monitorare la velocità e l’altra richiesta all’Amministrazione di attivarsi in modo definito con il sistema di scuolabus, non solo per quei bambini che frequentano le scuole del quartiere ma anche per gli studenti residenti a Minonna, che dovranno raggiungere le scuole di zone limitrofe.

«Per il trasporto pubblico – ha spiegato il primo cittadino – è stata predisposta una navetta che effettuerà gli spostamenti da e per il centro ogni mezz’ora, ci stiamo occupando in questi giorni anche dei bus navetta, per contemplare tutti i possibili spostamenti scolastici».

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