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JESI PORTICELLO: AL FRESCO DI GROTTA INIZIANO LE SERATE CON VINO E SAPORI ANTICHI

Da stasera, venerdì 28 giugno, primo appuntamento alle antiche cantine di via Mura Occidentali con protagonisti i vini in abbinamento alle eccellenze prodotte da piccole aziende: tutto del nostro territorio

JESI, 28 giugno 2019 – Le antiche cantine del Porticello di via Mura Occidentali, gestite con passione da Bruno Santinelli, propongono quest’anno una suggestiva novità: un locale bottame risalente al XIV secolo, rimasto intatto come era allora, che va ad allargare gli spazi a disposizione della Seicentesca struttura.

E in questi spazi già da stasera, 28 giugno – e per diverse settimane durante questa estate – ci si potrà ritrovare, dalle 20, per un apericena al fresco di grotta.

La grotta delle botti, sei metri di altezza per 2×2,  «l’ho acquistata 15 anni fa – ricorda Santinelli –  dal conte Massimo Grizi e, insieme alla Cna – in particolare con Roberto Carotti, segretario commerciale della zona di Jesi e Castelli – siamo impegnati in un progetto di recupero e di valorizzazione del locale con la botte storica».

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Maria Grazia Celella, Bruno Santinelli, Roberto Carotti

La valorizzazione passa anche attraverso queste serate dove ai vini del Porticello, con la collaborazione di Maria Grazia Celella, food blogger di Giallo Zafferano, verranno affiancati prodotti della nostra terra, frutto di piccole aziende che, però, sanno dare il meglio per allietare tutti i palati. L’esaltazione dei piccoli produttori di eccellenze della nostra regione.

Saranno proposte le giuggiole, la lonza abbinata con la gelatina del Lacrima, torta estiva con confettura di gelsi, crostata frangipane con confetture di giuggiole, pizza di formaggio con il tartufo di Acqualagna. Sono solo alcune chicche da gustare, durante queste serate a tema, sapori che saranno abbinati alle etichette delle antiche cantine di via Mura Occidentali, tra le quali anche la proposta di un cocktail marchigiano.

«Antiche scritture di un libro che abbiamo potuto consultare, dimostrano – sottolinea Bruno Santinelli – che le radici del decantato champagne stanno qui, nelle Marche, e il merito del metodo classico va a un frate fabrianese, il nostro obiettivo – nell’ottica di valorizzare  le nostre tradizioni – è anche comunque quello di realizzare qui la spumantizzazione, con l’intenzione di vendere il prodotto al pubblico oltre che farlo assaggiare proprio dove è stato prodotto. D’altronde abbiamo rinvenuto alcune vecchie bottiglie di spumante proprio qui».

(p.n.)

Info e prenotazioni: 349 526 52 03

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