Attualità
JESI PRESENTATA LA STAGIONE DI PROSA DEL PERGOLESI: UN VIAGGIO TRA EMOZIONI, EVASIONI, RIFLESSIONI
26 Luglio 2018
JESI, 26 luglio 2018 – Presentata stamattina la stagione di prosa 2018/19 del Teatro Pergolesi, nata dalla rinnovata collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini, comune di Jesi e Amat, un viaggio che promette emozioni, momenti di riflessione ed evasione. Un cartellone importante di sette appuntamenti da dicembre 2018 ad aprile 2019.
Presente l’assessore alla cultura Luca Butini che ha portato i saluti ed un grande in bocca al lupo da parte del sindaco Massimo Bacci, rilevando che «è con grande energia e interesse che presentiamo questa nuova stagione di prosa prima della pausa estiva. Abbiamo fatto un grande sforzo e questo è frutto di un maggior investimento, di una ripartenza. La collaborazione con l’Amat, in realtà mai interrotta, è ripartita rinnovata, in piena sintonia e non finisce con la prosa ma continua con più produzioni nel tentativo di rendere ancora più efficiente questo dialogo cultrale. C’è un clima molto costruttivo, anche se i segnali dal Ministero sono meno rassicuranti ma ottenere e coltivare la fiducia di mecenati è importante e fondamentale, come vitale è l’interesse del pubblico».
Stessa energia anche da Lucia Chiatti, responsabile dell’ Area amministrazione con deleghe di ad della Fondazione Pergolesi Spontini che ha sottolinetao di essere «grata e orgogliosa di stare qui a presentare questa stagione, una rinnovata linfa per la nuova gestione della Fondazione con la quale vorremmo restituire il Teatro Pergolesi alla città e la prosa è un elemento al quale il pubblico è legato fortemente. Abbiamo studiato questo programma per il pubblico, ci siamo messi dall’altra parte e abbiamo interpretato i desideri dei nostri spettatori. Un grazie particolare va all’Amat e a Gilberto Santini che ha capito questa nostra esigenza e ci è stato d’aiuto per la realizzazione del cartellone. Tutti ci auguriamo che questa sinergia trovi il consenso del pubblico».
Ha parlato poi di «rinnovato protagonismo» Gilberto Santini dell’Amat, che ha illustrato il programna e ha definito la stagione «sorprendente» come qualità della proposta. «Abbiamo raccolto tutti i colori e le nuances delle emozioni – ha sottolineato – per creare un programma dove tutto è cesellato, nulla lasciato al caso, un vestito creato su misura per il Teatro Pergolesi».
Presente anche Giordano Fulvi, responsabile della direzione territoriale Jesi di Ubi Banca che l’assessore Butini ha ringraziato, insieme agli altri mecenati, per il contributo erogato al fine di sostenere l’attività del Massimo jesino.
Unico neo l’azzeramento del diritto di prelazione per gli abbonati vale a dire che da domenica 14 ottobre tutti, abbonati e non, saranno in fila per la vendita dei nuovi abbonamenti. Questo per dare la possibilità di scegliere un buon posto anche a quanti nelle ultime stagioni non l’hanno potuto trovare.
IL CARTELLONE
A tre anni dal grande successo di Londra, arriva finalmente in Italia Shakespeare in love. Il Teatro Pergolesi ospita il 19 dicembre ad apertura di stagione l’atteso adattamento teatrale del capolavoro vincitore di 7 premi Oscar, con protagonisti Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes, la regia di John Madden e la sceneggiatura di Marc Norman e Tom Stoppard, adattato per il teatro da Lee Hall con musiche scritte da Paddy Cunneen. Interpreti di questa commedia degli equivoci, rocambolesca ed esilarante, in cui vedremo nascere direttamente dalla penna di William Shakespeare la storia d’amore più famosa del mondo, quella tra Romeo e Giulietta, sono Lucia Lavia e Marco De Gaudio diretti dalla regia di Giampiero Solari con la regia associata di Bruno Fornasari.
Il 10 gennaio Veronica Pivetti diretta da Emanuele Gamba si cimenta in Viktor und Viktoria, commedia con musiche liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel nell’insolito doppio ruolo di Viktor -Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale. Il mondo dello spettacolo non è sempre scintillante e, quando la crisi colpisce, anche gli artisti devono aguzzare l’ingegno. Tra battute di spirito e divertenti equivoci si legge la critica a una società bigotta e superficiale (la nostra?) sempre pronta a giudicare dalle apparenze. La Berlino degli anni Trenta fa da sfondo a una vicenda che, con leggerezza, arriva in profondità.
Il 26 gennaio il Teatro Pergolesi accoglie Enrico IV di Luigi Pirandello, produzione di Marche Teatro, adattamento e regia di Carlo Cecchi. Il Maestro della scena italiana è sul palcoscenico nelle vesti di Enrico IV con Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò, Federico Brugnone, Davide Giordano, Dario Iubatti, Matteo Lai, Chiara Mancuso, Remo Stella.
Pesce d’Aprile in scena il 15 febbraio è il racconto di un grande amore: un’esperienza di vita reale, toccante, intima e straordinaria, vissuta da un uomo e da una donna, interpretati da Cesare Bocci – che firma anche la regia – e Tiziana Foschi. Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico, scritto da Daniela Spada e Cesare Bocci ed edito da Sperling & Kupfer, Pesce d’Aprile in meno di un anno ha venduto più di diecimila copie. Da qui l’esperienza si fa spettacolo: un testo vero, lucido, ironico e commovente, che racconta come anche una brutta malattia può diventare un atto d’amore.
Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, per la prima volta insieme, mettono in scena l’8 marzo uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre, Il Gabbiano di Anton Čechov. Una grande produzione di Diana Or.i.s. e Rama 2000, un allestimento imponente, undici attori di ottimo livello recitativo per un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe.
Un Macbeth che si esprime in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini, è l’originale progetto di Sardegna Teatro Macbettu di Alessandro Serra, regista e fondatore della compagnia Teatropersona in scena il 16 marzo.
La conclusione della stagione il 6 aprile è affidata a Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi, insieme sul palco per Figlie di Eva per la regia di Massimiliano Vado: tre donne sull’orlo di una crisi di nervi sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni. Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle Prime Mogli, un po’ Streghe di Eastwick, Figlie di Eva è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata.
(c.ade.)