Segui QdM Notizie

Jesi

JESI PROCESSO BANCA MARCHE: COMUNE ESCLUSO COME PARTE CIVILE, LA REAZIONE

Il disappunto dell’ente cittadino per il quale «non ci si può esimere dal manifestare perplessità su tale decisione che incide negativamente sulla tutela dei diritti dell’intera collettività»

JESI, 11 luglio 2019 – Con riferimento alle notizie in relazione all’esclusione del Comune di Jesi dalla costituzione di parte civile nel processo relativo al default Banca delle Marche, l’Amministrazione cittadina, in merito, ha ritenuto opportuno precisare che:

«Il Comune di Jesi è stato il primo Comune a veder riconosciuta la propria costituzione di parte civile in un processo riferito al default di una Banca.

Infatti il Gup di Ancona, in data 16/1/2018, ha ammesso il Comune di Jesi come parte civile nel processo Banca delle Marche affinché venisse riconosciuto il danno all’immagine, il danno da perdita di chances e il danno alla economia locale.

Non essendovi precedenti, stante la peculiarità ed unicità della vicenda banche, si è trattato di un precedente giudiziario molto importante a livello nazionale.

Il Tribunale di Ancona, come è nelle sue prerogative, ha ritenuto che i reati contestati non abbiano collegamento diretto con i danni lamentati e su tale presupposto ha ritenuto, dopo due anni e in contrasto con il provvedimento del Gup, di escludere il Comune di Jesi dal novero delle parti civili.

Ovviamente non si condivide l’impostazione data dal Tribunale che, senza entrare nel merito specifico, ha connotazioni di originalità anche con riferimento alla giurisprudenza formatasi in questi due anni.

Non ci si riferisce soltanto alla decisione del Gup di Ancona, ma anche ad analoga ordinanza del Tribunale di Arezzo del 3/5/2019 che ha ammesso la costituzione di parte civile del Comune di Arezzo che si basava, anch’essa, sul danno all’immagine e sulla perdita di chances.

Ritenendo inutile, oltre che inopportuna, qualsiasi valutazione sulla omologa ordinanza del Tribunale  di Ancona, non ci si può però esimere dal manifestare perplessità su tale decisione che finisce per creare ulteriore confusione in una situazione già molto complessa, oltre che incidere negativamente sulla tutela dei diritti dell’intera collettività rappresentata dal Comune di Jesi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News