Segui QdM Notizie

Attualità

JESI PROGETTO EUROPEO MENS, LO SPORT COME RIABILITAZIONE PER AFFETTI DA DISAGIO MENTALE

JESI, 18 maggio 2018 – Il calcio come strumento di riabilitazione per soggetti affetti da disagio mentale. E’ la nuova “medicina” attraverso la quale migliorare le condizioni generali di una fascia di persone troppo spesso dimenticate.

Questa mattina, nella sala maggiore di Villa Borgognoni, si sono ritrovati responsabili di alcune associazioni che assistono questi soggetti, medici specialisti, amministratori cittadini e un gran numero di persone coinvolte in un torneo di calcio allo stadio Scatolab di Jesi che vedrà contrapporsi i rappresentanti di Jesi, Matelica, Ancona/Falconara e Senigallia.

A fare gli onori di casa il dottor Gilberto Maiolatesi che ha ricordato il fatto che 18 anni or sono nasceva l’iniziativa “Malati di niente” che ha fatto conoscere il problema a tanti cittadini.

Maiolatesi ha anche ricordato che l’Italia si è aggiudicata anche i contributi previsti dall’Europa nel progetto Mens. “Oltre a Jesi – ha detto Francesca Cesaroni della Coos – sono interessate al progetto Città di Castello (rappresentata da Paola Angelini) e Palermo. Il progetto intende promuovere lo sport che è uno dei canali di prevenzione dei disturbi mentali”.

E cosa può fare lo sport per attutire questo problema. E’ uno strumento di socializzazione, di divertimento e di disciplina, è stato detto sia dal dottor Paolo Ripanti che dal suo collega Massimo Marri, due medici specialisti presenti all’incontro.

Ripanti ha affermato anche che con il passare del tempo è aumentata l’attenzione nei confronti dei malati di mente per poi raccontare come, casualmente, è nato il grippo del calcio tra i soggetti così detti svantaggiati mentali.

“Il dolore mentale è il più insopportabile”, ha esordito il dottor Marri che ha contestato il comportamento della Regione Marche nel destinare finanziamenti; “nelle Marche la spesa per questo settore è del 2,5% del totale destinato alla sanità – ha detto – in altre regioni come l’Umbria tali contributi superano il 5%. Occorrono più soldi”.

Ritornando in tema di soggetti impegnati nello sport del calcio è stato detto che lo sport di squadra favorisce il dialogo e quindi incide favorevolmente sulla salute dei soggetti colpiti da malattie mentali. Queste persone, è stato detto in conferenza stampa, hanno una vita media ridotta di 10-15 anni rispetto a soggetti “normali”. Marri ha poi riportato alla memoria dei presenti il fatti che quando 40 anni or sono la legge Basaglia dispose la chiusura dei manicomi la città di Jesi fu la prima a farsi carico di far uscire i suoi cittadini da quell’ospedale di Ancona, anche se, successivamente si rese conto di aver perso contributi.

All’incontro hanno preso parte l’assessore alla Sport, Ugo Coltorti e la sua collega di Giunta, Marialuisa Quaglieri; quest’ultima ha messo in risalto il ruolo del volontariato nell’assistenza a soggetti svantaggiati . Coltorti ha invece messo in evidenza le tante persone che a Jesi praticano lo sport e molte di esse hanno raggiunto livelli internazionali tanto da essere fregiata del titolo europe di “Città dello Sport”. Poi ha contestato il comportamento della politica che riduce i finanziamenti per lo sport pur sapendo che questo porta benefici all’economia; chi pratica sport, è stato detto, si ammala di meno e dunque costa meno alla società.

Nel pomeriggio si è svolto il “1° Torneo quadrangolare di calcetto “MENS” tra le squadre che hanno scelto lo sport quale strumento terapeutico di riabilitazione dal disagio mentale, nonché un mezzo di inclusione ed integrazione sociale.

sedulio brazzini

News