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Cronaca

JESI PRONTO SOCCORSO, BARELLE IN DOPPIA FILA: PAZIENTI IN CODICE BIANCO 10 ORE DI ATTESA

Pasquale Liguori, presidente del TdM

Pasquale Liguori, presidente del TdM

JESI, 6 giugno 2016 – Pronto Soccorso del Carlo Urbani ancora nell’occhio del ciclone; i lavori di ampliamento iniziati da tempo “non sono ancora terminati, manco si trattasse di restaurare la Cappella Sistina”, scrive il Dr Pasquale Liguori, presidente del Tribunale per i diritti del Malato in un comunicato in cui si denuncia ancora una volta lo stazionamento delle barelle nei corridoi. Una situazione che la scorsa settimana sarebbe ulteriormente peggiorata perché è successo di vedere barelle sistemate in doppia fila. Tutto ciò non fa altro che far crescere “le lamentele dei pazienti con codice verde e bianco – dice Liguori – che attendono per essere visitati anche 10 ore”.
Una situazione, quella in atto, che ha spinto il Presidente del Tdm ad approfondire le “indagini sulla gestione dell’emergenza a Jesi, cercando di trovare soluzioni al problema in attesa che, non si sa quando, vengano attivate le Case della Salute e che ci venga dato quello che ci spetta in termini di posti letto”, sulla carta ben più numerosi di quelli effettivamente disponibili. Nell’ambito di questo approfondimento il Tdm ha posto l’attenzione sull’utilizzo “dei medici del 118 per le attività del Pronto Soccorso; a Jesi operano 7 medici strutturati e due in convenzione che nei momenti di stand-bay e cioè nei momenti in cui essi sono liberi dalle attività del 118, non si comprende il perché non vengono utilizzati per la gestione del Pronto Soccorso, come avviene da tempo in altre realtà del nostro Paese, contribuendo in maniera fattiva ad alleviare i disagi delle attese dei pazienti”. Una soluzione già collaudata, dunque, è quella suggerita dal Tribunale per i diritti del Malato, una soluzione che consentirebbe di ridurre anche in maniera pesante i tempi di attesa per tanti cittadini che ricorrono al Pronto Soccorso; un indirizzo che Liguori suggerisce alla Direzione dell’Area Vasta. Così, infatti chiude il comunicato: “chiediamo alla direzione dell’area vasta il perché ciò da noi non avviene e invitiamo la stessa ad attivarsi quanto prima per far si che i medici del 118 lavorino nei tempi morti per il 118”.

(s.b.)

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